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La resa di Calvo: “La sentenza plusvalenze ormai è definitiva”

Il dirigente della Juve chiude la questione legata alla penalizzazione annunciando di fatto che non ci sarà ricorso.

Calvo chiude la questione legata al caso plusvalenze per la Juve. Il dirigente bianconero ha rilasciato una dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni. Ma potrebbe c’entrare il filone della manovra stipendi.

La Juve perde ancora. Contro il Milan è arrivata la decima sconfitta in campionato, come non accadeva dalla stagione 2010-11, e dice definitivamente addio alla possibilità di una qualificazione alla prossima Champions League. Delusione totale per il pubblico, che si aspettava un moto d’orgoglio nell’ultima gara casalinga stagionale nonostante le motivazioni fossero molto basse. Delusione non solo per quanto visto sul campo ma anche per le dichiarazioni, quelle post match di Max Allegri e soprattutto quelle precedenti di Francesco Calvo.

Calvo chiude il caso plusvalenze: “Juve punita ingiustamente ma è acqua passata”

(Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Nel prepartita sono arrivate le parole del CFO Francesco Calvo sulla questione relativa al caso plusvalenze. Entro domani arriveranno le motivazioni della sentenza che ha inflitto 10 punti di penalizzazione alla Juve in classifica e si potrà capire come muoversi. Ma la risposta non ci sarà perché Calvo chiude il caso: “Siamo stati molto chiari fin dall’inizio. La Juve è stata punita ingiustamente. Ci hanno accusato di aver violato un articolo e nella sentenza ce ne hanno contestato un altro. Ma ormai è acqua passata, la sentenza è definitiva“.

Dunque, niente ricorso. Sui social i tifosi si sono chiesti il perché e la sensazione che la società non voglia difendersi sul serio accettando passivamente le sentenze è forte. Ma le parole di Calvo potrebbero avere una seconda valenza. È possibile infatti che in atto ci sia una trattativa con la Federazione per il filone legato alla manovra stipendi. Il non continuare la battaglia sul caso plusvalenze potrebbe favorire l’accordo con il procuratore Giuseppe Chiné ed evitare un tonfo maggiore. Possibile infatti che il 15 giugno, giorno dell’udienza presso il Tribunale Federale, non sia necessario presentarsi.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni