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Juve, grana Bonucci: ferri corti ma l’addio è difficile

La Juve e Bonucci sono sempre più lontani. La società ha messo alla porta il difensore che deve trovare un’altra sistemazione a un anno dalla scadenza del contratto. Rapporti tesi, ma l’addio non è semplice.

Un primo addio c’è già stato nel 2017, con il giocatore che ha voluto andarsene per delle incomprensioni con l’allenatore salvo poi tornare sui propri passi solamente un anno dopo. Ora la situazione potrebbe ripetersi, perché Leonardo Bonucci e la Juve non sono mai stati così lontani. Il contratto del difensore è valido fino a giugno 2024, al termine del quale ha già fatto sapere che si ritirerà. Prima però c’è l’Europeo e il podio dei calciatori più presenti in Nazionale da conquistare – mancano 5 gettoni per raggiungere il terzo posto di Paolo Maldini. Obiettivi individuali che però al club bianconero interessano poco. Bonucci guadagna 6.5 milioni netti a stagione e dopo un’annata molto tormentata è finito in fondo alle gerarchie di Max Allegri. Serve trovare una soluzione, ma non è semplice.

Bonucci, la Juve forza l’addio ma la sua famiglia vuole restare a Torino

(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Oltre 500 presenze e capitano per anni. Ma le storie d’amore prima o poi finiscono e quella fra Bonucci e la Juve è arrivata al capolinea. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport il rapporto fra il difensore e Allegri è ai minimi storici e una convivenza diventa molto complicata. Ma è molto complicato anche trovare una via d’uscita. Il giocatore non accetta una risoluzione contrattuale e ha anche rifiutato due offerte provenienti dall’Arabia Saudita e dalla MLS. Vuole restare in Europa per non perdere la Nazionale. Ma c’è anche un altro problema.

La famiglia di Bonucci non vuole lasciare Torino e lui aveva già progettato di iniziare il suo percorso per diventare allenatore. Il Newcastle osserva, perché lo vorrebbe come uomo di esperienza per il ritorno in Champions League dei Magpies. Situazione in divenire e di difficile lettura.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni