Pagelle

Juve-Bologna 1-1: non ha funzionato quasi nulla

Le pagelle con il giudizio di Dio all’indomani del brutto pari casalingo della Juventus

JuveBologna 1-1, le pagelle col giudizio di Dio: in pochi si salvano dopo un pari che complica la lotta Champions.

SZCZESNY 6 – Pensando al Bologna si porta parecchio da leggere: 4 numeri di Akim e 2 del Piccolo Ranger. Poi si indirizza sul Maxi Tex; storielle da ridere, con disegni che sembrano quasi un fotoromanzo. Si avvicina anche ad Arnautovic per fargli vedere i volti di Clark Gable e Willem Defoe, ma lui imperterrito deposita in rete.

DE SCIGLIO 5 – Non ha ancora capito se “Don’t Look up” sia un film o un documentario. E passa tutto il pomeriggio a osservare il cielo, le nuvole e i raggi del sole. E la cometa?

KEAN SV – Guarda gli altri giocare a pallone.

DE LIGT 5.5 – Ha passato la settimana a leggere il “Grande sonno” di Chandler. E anche lui come il regista Howard Hawks, non è riuscito a comprenderne alcuni snodi. Venerdì notte ha chiamato prima Allegri, poi Raiola e poi Arrivabene, per chiedere spiegazioni, ma tutti avevano staccato il telefono.

BONUCCI 5.5 – La grinta, la caramella all’aglio, il motivatore, la carica ai compagni e l’energia del cioccolato.

CHIELLINI 5 – Prova a declamare i poemi di Rainer Maria Rilke in originale. Szczesny gli chiede di allontanarsi, non riesce a concentrarsi per leggere il Maxi Tex, la sua voce reboante, baritonale lo disturba. Poi chiede aiuto ad Arnautovic, per la pronuncia, ma lui lo inganna, gli dice di essere svizzero, e qualche metro più in là, segna.

ALEX SANDRO 5 – Entra e come nel film degli Eterni, si limita a gesticolare. Si fa chiamare prima Ikaris, poi Makkari, poi Sersi. Quando prova con Ajax, lo richiama De Ligt dalla panchina.

PELLEGRINI 5.5 – Colleziona pappagallini del Madagascar, intagliati in legno. In genere li scambia con gli avversari in questo periodo dell’anno, quando il calciatore non deve chiedere mai.

ZAKARIA 6.5 – Entra e prova subito con un paio di parabole: quello del comodino restaurato, quindi non passandola a Rabiot, e quella del lancio in profondità. Allegri si irrita immediatamente e vorrebbe addirittura cambiarlo. Zakaria si tranquillizza e all’84esimo scrive la sua seconda lettera agli arbitri Tessalonicesi. Riceverà mai una risposta?

CUADRADO 5 – Settimana no, per lui: mangia la mozzarella di bufala con il merluzzo, il baccalà con la bistecca di maiale, legge due libri di Gramellini, che è anche torinista e prende la traversa a porta vuota. Pare abbia anche rinnovato il contratto.

DANILO 6.5 – Canta tutta la discografia dei Rolling Stones. Anche se non riesce a trovare soddisfazione, visto che gioca da solo, con un comodino di fianco; certo, il comodino è di foggia francese ed è stato ristrutturato di recente. Eppure.

RABIOT 5 – Anche un orologio rotto segna due volte al giorno l’ora esatta. E anche la sponda di un tavolo da biliardo può mandare in buca la palla. Rabiot no.

DYBALA 5 – C’eravamo tanto amati è un bellissimo film di Ettore Scola, con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Nino Manfredi. Arrivabene lo ha invitato a casa per vederlo assieme, ma Dybala non c’è andato.

BERNARDESCHI 5 – Quel che resta del giorno è un gran bel libro di Kazuo Ishiguro, che esplora temi come la perdita dei valori tradizionali e il cambio dei costumi. Nonostante sia riuscito a leggerne una decina di pagine, non ha ancora capito che deve togliere le tende.

VLAHOVIC 6 – Resta perplesso in mezzo al campo a dibattere di Zygmunt Bauman e della sua società liquida. Chiedendo spesso a volentieri a Medel, cosa ne pensi.

MORATA 5.5 – Negli anni ’70, ai tempi di Givannona Coscialunga, anche Gianni Ciardo poteva passare per Gigi Proietti e Adriano Celentano sembrare un attore cinematografico. Si ricorda all’84 che sta giocando a pallone e non in gita con la parrocchia di San Pulcenzio, ballerino e martire.

ALLEGRI 4.5 – Leggere tanto e leggere male. Agnelli ha appena comprato tutta la collezione “for dummies”, (per negati) e ne ha regalato una ventina ad Allegri. Quelli per l’allenatore sono stati divorati: la comunicazione for dummies, l’uso dei social media for dummies, parlare ai propri calciatori for dummies, la calma for dummies e trovare il buco giusto for dummies. Ancora una volta la parola calma, che ripete tra il primo e il secondo tempo, serve a trasformare la squadra in un gruppo di gitanti per la pasquetta.

TENET IN THE DARK: Rigore, espulsione, doppia espulsione e doppia libidine coi fiocchi. Se la squadra sembra messa in campo da Pio e Amedeo, non mi sembra il caso di dibattere se ci fosse un rigore. Si gioca sempre a ritmi compassati, attendendo che qualcuno abbia mezza idea. Forse Bernardeschi.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni