Juve-Benevento: Arthur, Morata, Kulusesvki è un disastro

Juve-Benevento, tutto a posto e niente in ordine: il giudizio di dio dopo il KO che ha decretato l’addio allo scudetto

Il giudizio di dio al termine di Juve-Benevento: tutto a posto e niente in ordine.

SZCZESNY 6 È sicuro tra i pali e si addormenta nel momento del bisogno. Ha smesso con i classici della letteratura e ha provato con l’ultimo Batman; il matrimonio con Catwoman gli sembra interessante come un episodio della “signora in giallo”.

DANILO 5 È rimasto a Sanremo. Impressionato dall’ultima edizione, ha fatto il Binge Watching delle annate storiche. Invece di segnare, per ben due volte, canticchia “il babà è una cosa seria” di Marisa Laurito. Dimenticando di farsi aggiungere il rum. Sul Babà.

BONUCCI 5.5 Mal comune mezzo gaudio, ma tra lui e Chiellini non si sa chi è peggiorato di più negli ultimi tre mesi. I senatori sono stati tagliati dal referendum e forse è il momento che la Juve faccia la stessa scelta.

DE LIGT 6.5 Cade in area, all’inizio. E tutti abbiamo creduto che il premio Nobel per la letteratura potesse andare a Gramellini, scrittore della domenica e torinista. Poi si riprende, ma non riesce a salvare la barca che affonda.

BERNARDESCHI 5 Ogni partita che gioca con questa maglia, speriamo che sia l’ultima, alla stessa maniera in cui speriamo che l’ultimo libro di Fabio Volo, sia l’ultimo in tutti i sensi.

CHIESA 6 Ci prova e quando si accende vediamo i piccioni volare al rallentatore, come in un film di John Woo. Non sappiamo se per la lentezza nel costruire in attacco della Juve o se a seguito delle costanti interruzioni di corrente in Sierra Leone.

ARTHUR 3 Si dice sempre che nessuno gli toglie la palla. Oggi lo ha dimostrato passandola anche agli avversari e facendo concorrenza al suo compagno Bentancur. Adesso finirà nelle prigioni di Pirlo e soffrirà come il compagno di reparto, con una dieta a base di caviale e champagne; ma sarà costretto a vedere le repliche di “Domenica In” condotte da Enrico Montesano.

RABIOT 5.5 Oggi ha giocato a nascondino. E gli amichetti della squadra, non sono riusciti a trovarlo, nemmeno quando avevano bisogno di lui. Ma siccome è un ometto, almeno giocava a testa alta.

BENTANCUR 5 Entra e rimedia un giallo. Un po’ come Bombolo nei film del Monnezza: entra in scena e si prende una pizza.

MCKENNIE 5.5 Venti minuti a obbedire correndo a zoppo galletto, qua e là.

KULUSEVSKI 4.5 Come è possibile che dopo ogni grande gesto tecnico, riesce sempre a fare la scelta peggiore possibile è un mistero per l’uomo Tigre che, insieme a Grande Zebra, sta dalla parte dei più deboli e quindi, quest’oggi, della Juve.

RONALDO 5.5 Anche CR7 si fa influenzare dal suo mentore. Persevera nel calciare punizioni contro la barriera. La solitudine del manager, del cuoco, del filosofo e dell’attaccante.

MORATA 4.5 Quando stoppa la palla in area, ma cade in ginocchio, ho intravisto nella tasca dei suoi pantaloncini una copia del 1986 di Gran Hotel, la rivista con i riassunti delle trame delle telenovele, per le tardone. A parte questo, poco altro.

PIRLO 4.5 Se continui a segnarti da solo, e perseveri nel far cincischiare i tuoi sulla linea di porta, sei masochista. Peccato che le avventure del supereroe che ama farsi pestare, Ramarro, siano passate di moda. Andrea ne ha comprato una ristampa, di pregio, edita da Comicon, in cui l’eroe le prende da tutti. Bella lettura. Peccato Pirlo utilizzi il volume negli allenamenti

TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Chiesa cade in area, ma nessuno corre a vedere il Var. Ma soprattutto per quale motivo affrettarsi e correre?

La primavera sta cominciando, il sole splende e i piccioni si accampano nello Juventus Stadium. E alcuni calciatori hanno voglia di picnic.

L’arbitro ha portato la tovaglia a quadri e il suo assistente al Var sta preparando il barbecue.

Tutto a posto e niente in ordine, ma se bisogna appellarsi a questo, per giustificare questa stagione, bisognerebbe cambiare nome alla squadra.