Juve-Bayern: la chiave tattica
La partita che vale una stagione, la partita che potrebbe cambiare il senso della stagione. Novanta minuti di pura adrenalina che potrebbero modificare il quadro di analisi di un’annata per certi versi già ottima (il primo posto in campionato e la vicina conferma del bis scudetto), ma che stasera potrebbe essere colorita di aspetti quasi leggendari. La Juve è pronta, ci provera fino alla fine a stoppare l’impeto teutonico che l’ha messa in ginocchio nel match d’andata dell’Allianz Arena. Una rimonta possibile, difficile sì, ma teoricamente fattibile. Servirà prima di ogni alchimia tattica, di ogni ragionamento tattico, pur fondamentale, la cattiveria in campo che molte volte la Juve ha dimostrato di poter utilizzare. Ci vuole una partita in stile Chelsea: accorta, compatta, granitica e in grado di far male all’avversario in velocità e con triangolazioni improvvise. Mancheranno certo due pedine fondamentali come Lichsteiner e Vidal ma i loro sostituti, Pogba e Padoin (qualche minima chance anche per Isla) sono all’altezza. Il Bayern difficilmente si troverà di fronte la formazione impaurita e senza idee dell’andata.\r\n\r\nLa Juve è pronta a fare sua la partita fin dai primi minuti, ma con raziocinio e lucidità mentale. Servirà produrre occasioni in avanti per provare a rimontare il 2-0 magari già nel primo tempo, ma servirà, inevitabilmente, mantenere la propria porta inviolata. La coppia d’attacco composta da Vucinic e Quagliarella è la migliore in questo momento per forma fisica, per caratteristiche, per qualità tecniche, in grado di scardinare la lenta e macchinosa retroguardia bavarese composta da Van Buyten e Dante. Sulla fascia destra a turno Pogba e Padoin dovranno provare a metter in inferiorità numerica il terzino sinistro Alaba non certo un mostro di bravura in fase di contenimento. Molto dipenderà da Pirlo: difficilmente Manduzkic potrà marcarlo stretto come fece all’andata. Il genio del centrocampo bianconero dovrà pennellare palloni, assist a volontà per i suoi compagni. Dai suoi piedi dipende molto del destino juventino di questa sera. Ci vorrà una Juve corta, compatta, in grado di pressare fin da subito i portatori di palla tedeschi. Meno palloni giungeranno al trio di trequartisti composto da Robben, Muller e Ribery e più chances avrà la Juve di contenerli sulle fasce. Si prospetta infine un bel duello a centrocampo tra Marchisio e Schsweinsteiger e sulla fascia sinistra tra Asamoah e Lahm. Per il resto, come detto, a fare la differenza saranno l’approccio, la determinazione in campo e l’apporto del pubblico. Lo Juventus Stadium dovrà essere una bolgia.