Allegri non è più l’allenatore della Juve dallo scorso venerdì, ma la questione non è finita: si può andare per vie legali.
Venerdì 17 maggio è una data non molto felice sul calendario di Max Allegri. Nel 2019 è stato comunicato il primo esonero dopo i cinque anni trionfali, nel 2024 è arrivato il secondo allontanamento in maniera molto più brusca.
La Coppa Italia vinta contro l’Atalanta ha evitato il terzo anno consecutivo senza trofei, ma la sceneggiata nel finale di gara e anche quello che è successo nel post gara – soprattutto ciò che non è stato possibile riprendere con le telecamere – è stata la causa della separazione anticipata.
Le strade si sarebbero divise comunque al termine dell’annata con un anno di anticipo rispetto al contratto, ma gli atteggiamenti del livornese hanno accelerato la pratica. Nelle ultime due giornate sarà Paolo Montero a guidare la Juve, in attesa dell’arrivo di Thiago Motta.
Con Allegri invece è tutto finito. Anzi no, perché c’è ancora in ballo una questione, visto l’anno rimanente di contratto. E le possibilità di andare per vie legali sono concrete.
Il comunicato freddo di venerdì è sintomo di una rottura totale fra Allegri e la Juventus. La società non ha gradito l’atteggiamento del tecnico nel finale della gara con l’Atalanta, fra le proteste veementi contro gli arbitri, il diverbio con Guido Vaciago, il danneggiamento delle attrezzature della troupe di LaPresse e la lite con Cristiano Giuntoli, in campo e fuori.
Queste sono le motivazioni che hanno portato al licenziamento, come riporta il Corriere dello Sport, incluse nella lettera consegnata all’avvocato di Allegri. Come detto però resta ancora una questione in sospeso, ossia l’ultimo anno di contratto.
Resta ancora da decidere che ne sarà del contratto, che resta valido fino al 30 giugno del 2025. I legali della Juve valutano la possibilità di un licenziamento per giusta causa, che permetterebbe di risolvere il legame e risparmiare l’ingaggio per tutta la prossima stagione. La seconda strada è quella dell’esonero puro e semplice, che manterrebbe Allegri a libro paga per i prossimi 13 mesi, mentre l’ultima è quella del compromesso. Una buonuscita per risolverla in maniera comunque amichevole, con il tecnico che incasserebbe i 7 milioni pattuiti – o gran parte di essi – in anticipo e la società che risparmierebbe qualcosa sul totale – la tassazione in questo senso è meno pesante rispetto all’ingaggio. E come riporta la Gazzetta dello Sport, non è da escludere che la questione possa essere oggetto di una causa legale.