Mark Iuliano, ex difensore della Juventus del ciclo Lippi-Ancelotti è tornato a parlare dopo un lungo silenzio e lo ha fatto in esclusiva al settimanale ‘Calcio GP’. “I miei anni in maglia bianconera, durante i quali ho vinto tutto, saranno sempre i miei ricordi più belli”, ha raccontato Iuliano. Trascorsi trionfali, vissuti insieme al suo amico di sempre, Paolo Montero: “La coppia perfetta, sia dentro che fuori dal campo”. \r\n\r\nMARK, sei arrivato alla Juve in punta di piedi ma già dalla prima partita sembravi un veterano. Cosa deve fare un gregario per imporsi fin da subito in un gruppo di campioni? \r\nLavorare in silenzio e duramente sul campo, sapendo che puoi solo imparare e migliorare allenandoti con certi campioni. Sono sempre stato un tipo tranquillo, consapevole che prima o poi la mia chance sarebbe arrivata. A Torino sono cresciuto e diventato uomo grazie alla società, ai tifosi e ai miei compagni di squadra.\r\n\r\nSEI passato alla storia anche per quel famoso contrasto in area di rigore con Ronaldo. A distanza di anni sei ancora convinto di non aver commesso nessun fallo? \r\nIo ancora oggi dico che è stato sfondamento tutta la vita. Ero fermo e lui mi ha travolto come un tir, guardavo la palla. Dopo è successo il casino perché sul ribaltamento dell’azione Ceccarini diede un rigore a noi. Ma ripeto, per me non c’era assolutamente fallo.\r\n\r\nFACEVI coppia fissa con Paolo Montero sia dentro che fuori dal campo. Raccontaci qualche aneddoto particolare che vi ha visto protagonisti. \r\nPaolo è una persona eccezionale, un grande amico. Prima delle partite era sempre teso. Non riusciva a dormire quasi mai la notte, camminava di continuo per il corridoio dell’albergo. Allora cercavo di tranquillizzarlo ma non ci riuscivo. Anzi quando mi vedeva che ero così rilassato sul letto nella mia stanza si incazzava ancora di più.\r\n\r\nHAI giocato al fianco di tanti campioni. Qual è stato il più forte in assoluto? \r\nHo avuto la fortuna di giocare con Peruzzi, Montero, Zidane, Davids, Del Piero… Tra i più forti del mondo nel loro ruolo. Però se proprio devo scegliere dico Zidane, un fenomeno. Faceva cose incredibili, quando voleva non te la faceva proprio vedere. Fuori dal campo era di una semplicità unica, molto alla mano. Un campione in tutti i sensi.\r\n\r\nLIPPI, Ancelotti e Capello. Diciamo che come allenatori non ti puoi proprio lamentare… Con chi andresti a cena? \r\nLippi ovviamente è quello a cui sono più legato, se ho raggiunto tanti successi nella mia carriera il merito è anche suo. Ci sentiamo spesso. Ancelotti è stato un signore, con lui ho instaurato un bel rapporto. Con Capello invece non ho avuto un feeling idilliaco ma c’è da dire che l’ho conosciuto poco. Sul campo, però, nulla da dire al mister. E’ un vincente, i risultati lo dimostrano. Per la cena scelgo i primi due.\r\n\r\nLASCI la “tua” Signora dopo quasi nove anni e ti trasferisci al Maiorca. Scelta personale o della società? \r\nE’ stata una mia scelta. Avevo bisogno di staccare un po’ la spina dopo anni giocati ad altissimo livello. Non aveva senso continuare a giocare in Italia con un’altra maglia, non mi sembrava giusto e non avevo gli stimoli necessari. Così ho scelto di provare un’esperienza all’estero, in Spagna, in un ambiente tranquillo. Ritengo di aver fatto una scelta giusta.\r\n\r\nCOME ti spieghi il disastro di questa stagione? \r\nLa difesa, uno dei punti di forza di Delneri, è tra le peggiori del campionato. I problemi si sono riscontrati in ogni reparto. Hanno reso tutti al di sotto delle aspettative, a parte Del Piero. Ma non può essere sempre lui a trascinare i compagni. E’ pur vero che si è infortunato Quagliarella, ma alla Juve non puoi aggrapparti agli infortuni. Devi puntare ogni volta al massimo, non ci sono scuse. Piuttosto non hanno saputo fare il mercato, perché hanno speso tanti soldi per acquistare buoni giocatori che in altri club magari fanno la differenza, qui la realtà è totalmente diversa. Io avrei preso solo due giocatori di altissimo livello, non c’è bisogno neanche di spendere grandi cifre per prendere i giocatori importanti. Devi saperci fare. Ad esempio non capisco perché non abbiano puntato su gente come Van Bommel a parametro zero, lui sì che avrebbe fatto la differenza. Se è stato uno dei migliori nel Milan.\r\n\r\nSI fanno i nomi di Aguero, Tevez e Benzema come possibili colpi ad effetto. Su chi punteresti? \r\nNessuno dei tre, rispondo con Higuaìn. E’ da cinque anni che segna ininterrottamente e non riesce a fermarlo nessuno. Il problema è che il Real non te lo darà mai, Aguero invece puoi prenderlo perché gioca nell’Atletico.\r\n\r\nRISCATTERESTI Aquilani o a quelle cifre è meglio lasciarlo andare? \r\nA quelle cifre non lo riscatterei. Ha deluso un po’ quelle che erano le aspettative di inizio stagione. E’ stato troppo discontinuo. Se si abbassa il prezzo del riscatto allora va bene. Considerando comunque il probabile arrivo di Pirlo non la considero un’operazione indispensabile.\r\n\r\nNEL frattempo continua la querelle sul futuro di Buffon. Lo ritieni ancora fondamentale? \r\nSe Gigi sta bene non teme confronti con nessuno. Stiamo parlando del più forte portiere del mondo, vale come un attaccante. Ti porta dieci, quindici punti in più ogni stagione. Se vuoi essere competitivo, non puoi pensare alla sua cessione.\r\n\r\nPROBABILMENTE tutti questi discorsi “privati” non sarebbero usciti sui giornali se in società fosse ancora presente un certo Luciano Moggi. Cosa ha rappresentato per te il Direttore? \r\nNon se ne troveranno più come lui. E’ il numero uno in assoluto. Ci capiva al volo, prima che aprissimo bocca. Un punto di riferimento, quando avevi bisogno di qualcosa non ti faceva mancare niente. Tutti i giocatori che sono passati dalla sua gestione non possono che parlarne bene, perché ha accontentato tutti. Scontato che venga rimpianto dalla gente.\r\n\r\nPARLIAMO ora di Farsopoli. Che idea ti sei fatto? \r\nE’ stata tutta una farsa. Non hanno mai trovato prove tangibili, si sono dette solo frasi fatte che lasciano il tempo che trovano. Non è il caso neanche di commentarle. Gli scudetti la Juventus li ha sempre vinti con pieno merito sul campo. Se vai a chiedere ai componenti di tutte le squadre chi era la squadra più forte ti rispondono allo stesso modo. Capello guidava uno squadrone che dominava ovunque, non aveva bisogno di nessun aiuto. Le chiacchiere degli altri non mi interessano.\r\n\r\nLA pazienza del tifoso juventino è arrivata ai minimi storici. E’ giusto dare ulteriore fiducia ad Andrea Agnelli?\r\nConoscendo Andrea so che non vede l’ora di riportare la Juve nei posti che le competono. Sta soffrendo tantissimo immagino, è il primo a non essere felice di questa situazione. Io sono fiducioso, con una giusta programmazione potrà ripetere i successi del nonno e dello zio. Ancora deve crescere, sta facendo esperienza e bisogna dargli un po’ di tempo. Un progetto non si costruisce dall’oggi al domani. L’importante, però, è che sia supportato da gente competente, non può fare tutto da solo.\r\n\r\nIL tuo ex compagno Antonio Conte finalmente ha realizzato il suo sogno. Non temi che sia un revival della gestione Ferrara?\r\nNo. Antonio è più navigato rispetto a Ciro in quanto a esperienza sul campo. Ha fatto la gavetta e adesso è pronto per il grande salto. Può solo migliorare la Juve, peggio di quest’anno non può fare… Scherzi a parte è l’allenatore ideale perché incarna i valori della juventinità e questo è un vantaggio. Coronerà il suo sogno, se lo merita. Ferrara invece è stato molto sfortunato. Doveva essere maggiormente supportato dalla precedente dirigenza. Purtroppo è andata diversamente.\r\n\r\nQUALI sono i tuoi progetti per il futuro, hai voglia di divertirti ancora in campo, in Prima Categoria, o pensi sia giunto il momento di dedicarti solo al ruolo di allenatore? \r\nVorrei giocare altri due anni e contemporaneamente prendermi il patentino di allenatore. Sto facendo il corso, spero di prendermelo al più presto. Il mio sogno è quello di ripetere in panchina le gesta da calciatore e magari un giorno arrivare ad allenare la Juve…\r\n\r\nIntervista realizzata da Mauro Sarrica per CalcioGP