L’Italia a Bari batte la Spagna campione del mondo, 2-1. E lo fa con merito, coronando una prestazione superiore persino alle aspettative. Perché, come a febbraio contro la Germania, altra potenza del pallone, gli azzurri giocano bene, e disputano anzi un primo tempo ottimo, che avrebbero meritato di chiudere in vantaggio, e non in equilibrio per i gol di Montolivo e Xabi Alonso su rigore. Poi nella difesa, complici i tanti cambi che inceppano gli ingranaggi, soffre un po’, ma ci mancherebbe altro contro cotanto avversario, eppure nel momento di massima difficoltà ha il cinismo per trovare la rete del successo, con Aquilani. Nel valutare questo risultato non dimentichiamoci da dove è partita l’Italia di Prandelli – dalle macerie del Sudafrica – e con questa premessa il confronto con la squadra più forte del mondo non ha dimostrato il divario che ci si poteva attendere. Per niente. Tra l’altro l’Italia ha giocato a pallone: nessuna barricata, ma anzi fraseggi palla a terra. Certo, va fatta la tara dell’amichevole d’agosto e della formazione rabberciata messa su da Del Bosque per non scontentare troppo Real Madrid e Barcellona, che si sfidano tra 4 giorni. Ma l’Italia ha sofferto solo nei 20’ finali, quando ha pure patito la condizione precaria. Sostenuta dal pubblico di Bari, dove l’Italia ha vinto otto volte in nove uscite.\r\n
\r\nIl primo tempo parte con uno stadio che inneggia a Cassano, che per l’occasione sfoggia un’inattesa fascia da capitano, solitamente proprietà di Buffon. La sorpresa continua per i primi 20’ dopo il fischio d’inizio. E’ infatti l’Italia a fare la partita, rubando l’iniziativa alla Spagna, che, smarrita senza il pallone tra i piedi, fatica a contenere gli azzurri, scatenati sulla sinistra sull’asse Criscito-Montolivo, che da trequartista atipico si allarga sulla fascia mancina e manda al manicomio Iraola, il sostituto dell’infortunato Sergio Ramos sulla fascia destra. Criscito colpisce un palo con una botta da fuori area dopo una splendida azione azzurra originata da un tacco di Cassano. Poi all’11’ arriva il vantaggio dell’Italia. Bella palla di Criscito in verticale, buco spagnolo e rete di Montolivo, con un sinistro morbido sull’uscita di Casillas. Primo gol del capitano della Fiorentina in Nazionale. 20’ di eccellente Italia. Oltre le più rosee aspettative. Poi la Spagna comincia a tessere la sua ragnatela di passaggi, lenta, ma inesorabile. Iniesta sale di giri, sdoppiandosi, in mancanza di Xavi, in compiti di regia e di affondo. Ma è ancora la Nazionale a sfiorare il gol: Criscito per Rossi, Casillas respinge e salva il 2-0. Il momento di fiducia assoluta degli azzurri è testimoniato dalla confidenza di De Rossi, che, pressato a metà campo da due avversari, cerca per due volte il tunnel.\r\nDopo un sinistro alto di Cazorla, un’avvisaglia di guai maggiori, al 36’ i campioni del mondo si vedono premiati con il rigore concesso per trattenuta di Chiellini su Llorente (che ha sostituito Torres, vittima di una commozione cerebrale dopo pochi minuti), sul cross da sinistra proprio di Cazorla. L’attaccante spagnolo non va neanche a terra, per l’arbitro tedesco Brych il contatto (secondo il Chiello reciproco, protesta animatamente) basta comunque per il rigore. Dal dischetto Xabi Alonso pareggia. Risultato bugiardo, e non è un commento di parte. L’Italia non accusa il colpo più di tanto: Cassano, volenteroso più del solito, ma meno preciso del solito, sfiora il gol due volte. Casillas fa il fenomeno come su Rossi la prima volta, la seconda conclusione del talento di Bari vecchia, di testa, termina alta. All’intervallo è 1-1. Meritiamo gli applausi.\r\n