Leonardo Bonucci si confessa in una intervista alla Continassa e trasmessa in diretta su Twitch nell’ambito del progetto Junior Reporter dedicata ai Junior Member del mondo Juve. I piccoli tifosi hanno rivolto molte domande interessanti al capitano bianconero, che ha svelato dettagli importanti.
Si parte dal suo ruolo in campo: “Se non fossi stato difensore, il mio sogno l’ho realizzato domenica a La Spezia. Sono entrato centrocampista centrale, ho giocato la mia partita da centrocampista centrale”.
Il suo gol più importante: “Il gol in finale di Europeo e il rigore dopo, se sbagliavo l’Inghilterra sarebbe diventata campione d’Europa. Quei gol sono stati i più pesanti. Alla Juve il primo e il primo in Champions League”.
Il suo idolo: “Alex Del Piero. Sempre stato juventino. Per il ruolo che ricopro, Nesta su tutti è stato un esempio. È stato uno dei difensori più forti della storia, la prima volta che lo incontrai feci fatica a chiedergli la maglia”.
Con la maglia della Juve sta per raggiungere un traguardo importante, ossia le 500 presenze ufficiali – è a quota 492 ora: “Dobbiamo tenere duro questi 3 mesi. Sì, ci penso. E’ un conto alla rovescia cominciato da un po’. Ultimi mesi difficili da guardare da fuori. Anche giocare un minuto domenica è stato importante”.
L’intervista di Bonucci prosegue parlando dei sogni: “Diventare campione d’Italia con la Juve, campione d’Europa non ci sono riuscito, ma alzare il trofeo con la Nazionale e mi è riuscito. Abbiamo lavorato duro per riuscirci, ho portato diversi trofei a casa. Come già detto in passato, uno smette di migliorarsi quando smette di giocare. Ogni giorno è insegnamento e voglia di lavorare”.
Sul compagno più forte avuto alla Juve: “Come compagno di squadra, tolto Cristiano che la risposta sarebbe scontata, credo che Tevez sia quello che mi ha impressionato di più per tecnica e leadership, di fame nel voler ottenere gli obiettivi. Come avversario, in generale, ho sempre ammirato Modric sopra tutti”.
Sul suo amore per la Juve: “Per me è stato il sogno di una vita, la realizzazione di qualcosa che rincorri facendo tanti sacrifici. Con i poster in camera di giocatori che hanno vestito questa maglia. Davanti alla chiamata della Juventus, è stato davvero: oh, allora ce l’ho fatta ad arrivare dove sono arrivato. Lì è iniziato il sogno di vincere con la Juventus. Ho amato due maglie nella storia: la Nazionale e la Juventus”.
Infine, svela un desiderio particolare: “l mio obiettivo, se non vinco una coppa europea da giocatore della Juve, farlo da allenatore”.