Inchiesta Prisma, si parte: le accuse alla Juve

Prende il via il processo alla Juve nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Davanti al Gup Picco il club bianconero deve difendersi dalle accuse della Procura di Torino su plusvalenze, manovra stipendi e falso in bilancio.

Giornata importante in casa Juve. Comincia oggi il processo al club bianconero nell’ambito dell’inchiesta Prisma sui conti della società. La Procura di Torino muove diverse accuse verso i 12 indagati, che oggi sapranno se verranno rinviati a giudizio. Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene, ma anche il responsabile finanziario Cerrato, i dirigenti Re e Bertola, l’avvocato Gabasio, gli ex consiglieri del cda Vellano e Roncaglio, i revisori Boschetti e Grossi. Oltre la società Juventus in quanto persona giuridica.

Inchiesta Prisma, le accuse e i prossimi passi

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Le accuse che la Procura di Torino muove verso la Juve sono quattro: false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Nel mirino sono finite le operazioni che hanno generato una grossa mole di plusvalenze, finalizzate insieme ad altre società su cui si indaga ancora. Ma anche la cosiddetta manovra stipendi, attuata sia nella stagione 2019-20 che in quella successiva, che ha generato un risparmio complessivo di circa 150 milioni di euro alla società.

Dunque il Gup Marco Picco dovrà decidere se gli indagati diventeranno imputati e saranno così rinviati a giudizio. Non solo, perché le difese hanno chiesto anche lo spostamento del processo nelle sedi di Milano – dove si svolge il mercato finanziario e dove si sono svolti i fatti contestati – o di Roma, con la Corte di Cassazione che potrebbe prendere in mano il procedimento come previsto dalla recente riforma Cartabia.

Nessuno degli indagati è presente in aula. La Consob si è costituita parte civile, così come circa 30 piccoli azionisti Juve, difesi dal Codacons. Non risulta al momento la presenza dell’Agenzia delle Entrate.