Inchiesta Juve, la soffiata: “-15 cancellato ma Serie B per la manovra stipendi”

La Juve attende i nuovi sviluppi sull’inchiesta che sta travolgendo il club. Da una parte c’è fiducia nel ricorso al CONI per la questione plusvalenze, dall’altra c’è preoccupazione per la manovra stipendi.

Il derby di questa sera è importante per la Juve in chiave classifica. Una vittoria significherebbe agganciare il Bologna al settimo posto, cioè l’ultimo utile per accedere alle coppe europee. Poi la testa andrà a domani, quando verrà presentato il ricorso al CONI che potrebbe restituire i 15 punti di penalizzazione – o almeno in parte. Anche se a far paura è il filone legato alla manovra stipendi.

Inchiesta Juve, sconto plusvalenze ma retrocessione per la manovra stipendi: “Sono estremamente convinto”

Domani la Juve presenterà il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI, con la convinzione che i 15 punti inflitti dalla Corte d’Appello Federale verranno restituiti, tutti o in parte. C’è però l’altro filone dell’inchiesta, quello legato alla cosiddetta manovra stipendi che potrebbe portare altri guai, non solo dal punto di vista amministrativo. E in tal senso arriva il parere dell’avvocato Gigi Marengo, che alla trasmissione di calciomercato.it TvPlay su Twitch ha detto: “Io sono convinto che quello che è arrivato forse sarà revocato. In effetti quella sentenza di 15 punti uno spazio difensivo la lascia”.

E nello specifico, sul secondo filone, non ci sono margini: “Non ho i fascicoli in mano, ma sembra che senza quell’escamotage sugli stipendi, il bilancio del patrimonio netto sarebbe stato negativo, e con il patrimonio netto negativo non ci si può iscrivere al campionato. Io sono estremamente convinto che l’anno prossimo la Juventus giocherà in Serie B“. In realtà non è proprio così, perché ci sono altre squadre di Serie A – come Inter e Roma per esempio – che hanno un patrimonio netto negativo e sono regolarmente iscritte al campionato.