ranieriSì, quel mondo chiamato Juventus, che lo ha mandato via manco fosse un bollito degno del proverbiale carrello. E che ora, con la scelta del «nuovo» Ferrara, si ritrova peggio di quando c’era lui, il romano di San Saba che sopportò critiche e agguati mediatici con francescana rassegnazione. Non concede spazio alle facili vendette mediatiche, il popolare Ranieri. Ma in cuor suo non può godere di questa lenta, ma inesorabile rimonta su quella che era stata la giustiziera di Spalletti e che ora viaggia al ritmo di sconfitte in trasferte per 2 a 0. Il parallelo, che Ranieri rifiuta con classe e furbizia, non ha bisogno delle aggiunte polemiche del tecnico giallorosso. Viaggia per conto proprio, sull’onda emotiva di una domenica che restituisce alla Roma le ambizioni che l’avevano accompagnata per tante stagioni. I tre punti che la separano dalla zona Champions rappresentano un obiettivo stimolante, dopo tanti post-partita amari, suscitati da risultati fiacchi e prestazioni poco edificanti. Invece ieri a Bergamo, sotto l’acqua e sotto di un gol, la Roma ha corso, ha lottato e per la quarta volta da quando c’è Ranieri in panchina, ha rimontato e poi vinto la partita. Segni importanti, segni che sdoganano la crisi, preparando ora la squadra di Ranieri ad un derby – il primo da allenatore per il cinquantottenne tecnico romano e romanista – molto particolare. Ha ragione l’allenatore giallorosso a non pensare alla Juve. Pubblicamente. Ma state certi che in cuor suo, nella bella casa ai Parioli, la mente non potrà non andare ai giorni difficili e amari, quelli dell’addio alla Signora che – nello specifico – dimenticò bellamente il proverbiale stile-Juventus. Storie di calcio, viene da dire. Ma anche storie di vita, quando il tempo, a volte, dimostra di essere galantuomo. Perché Ranieri se lo sognava Diego, e perché, piombato a Roma, ha dovuto ricostruire una squadra e uno spogliatoio. È solo l’ultima domenica di novembre e il cammino romanista è ancora lungo. Ma il pomeriggio uggioso di Bergamo e le notizie da Cagliari, hanno reso Ranieri un professionista sulla breccia ed un uomo soddisfatto. Di aver consumato, in cuor suo, una piccola grande rivincita.\r\n(Credits: Il Tempo)