Il due settembre si avvicina e l’Inter non è ancora riuscita a liberarsi di Mauro Icardi. In tribuna per diversi mesi la scorsa stagione, messo subito fuori squadra da Antonio Conte, il centravanti argentino si svaluta giorno dopo giorno, eppure i nerazzurri hanno in mano due offerte importanti. Quella del Monaco, che Wanda Nara ha scartato subito, e quella del Napoli di De Laurentiis. Secondo la Gazzetta dello Sport, però, Maurito vuole attendere fino alla fine perché sogna la Juve. La situazione è però molto ben delineata.
De Laurentiis ha offerto 65 milioni all’Inter e 7,5 milioni netti a stagione, ma non attenderà oltre questo weekend. Ancora due giorni, poi il Napoli volgerà le proprie attenzioni altrove. All’orizzonte, però, non c’è alcun assalto imminente della Juventus, la cui situazione è chiara ormai da settimane. Fabio Paratici ha ancora tre-quattro esuberi da vendere ed acquisire Icardi significherebbe dover sacrificare un altro elemento della rosa attuale. I bianconeri, inoltre, non hanno mai fatto alcun passo ufficiale con i nerazzurri e non hanno alcuna intenzione di spendere 65 milioni per un giocatore che non ha giocato molto lo scorso anno e non si allena con la squadra da mesi.
In casa Inter c’è nervosismo perché l’exit strategy impostata da Marotta e Conte è fallita totalmente. Icardi continua a postare sui social network le foto della nuova casa milanese in costruzione. Insomma, ufficialmente non ha alcuna intenzione di lasciare Milano, ma i nerazzurri sono convinti che la Juventus lo voglia e che alla fine Paratici possa accettare uno scambio alla pari con Paulo Dybala. Il numero 10 argentino nel frattempo è tornato a giocare, a segnare e a far sognare i tifosi. Il suo valore è lì, visibile e tangibile, perché mai lo si dovrebbe scambiare alla pari con un giocatore sostanzialmente “fermo” non è dato saperlo.
L’impressione è che alla fine la Juventus si terrà Dybala e Higuain, cedendo Mandzukic o nella peggiore delle ipotesi lasciandolo fuori dalla lista Champions. L’Inter invece si terrà Icardi con tutte le conseguenze che la cosa comporta in termini economici (ha ancora due anni di contratto) e legali (se non sarà reintegrato da Conte potrebbe ricorrere ai tribunali).