«Come sarò accolto a San Siro? Sinceramente non ne ho idea. Non ci ho pensato». In ritiro con la Svezia a Malta per la sfida di qualificazione ai Mondiali 2010, Zlatan Ibrahimovic torna a parlare dell’Inter e, in particolare dei tifosi nerazzurri, in vista della partita di Champions che il Barcellona giocherà a San Siro.\r\n\r\nLa passata stagione, tra i tanti applausi, ci furono anche i fischi nei suoi confronti e il conseguente dito davanti alla bocca ad azzittire la curva. Poi l’addio all’Inter e il passaggio al Barça. «Credo che i veri tifosi dell’Inter sanno cosa ho fatto per il club -spiega Ibra in conferenza stampa- e, soprattutto, sanno che prima del mio arrivo non avevano vinto per 17 anni». «Quando sono arrivato -aggiunge- abbiamo vinto per tre anni consecutivi. E sono rimasto solo per tre anni… ».\r\n\r\nDopo la ‘stoccata’ all’Inter, Ibrahimovic si concentra sulle chance di qualificazione della Svezia. Una nazionale che sembra sempre più Ibra-dpendente, anche se l’attaccante del Barcellona rifiuta il ruolo di unico leader della squadra. «Siamo tutti professionisti e tutti sanno quello che devono fare. Non sono la Gestapo. Non vado in giro a dire a tutti cosa devono fare. Non c’è bisogno di un papà che li prenda a calci nel sedere». Il cammino per il Sudafrica, passa anche dai risultati della Danimarca. «Quando li affronteremo sarà una grande partita -conclude Ibrahimovic-, ma prima loro devono affrontare un match difficile contro l’Albania. Noi abbiamo solo ottenuto un pareggio contro di loro. Sono una buona squadra e possono mettere in difficoltà la Danimarca».\r\n(Tuttosport.com)