C’è poco da fare. Lui è sempre al centro dell’attenzione. Nel bene e nel male, Zlatan Ibrahimovic riesce a catalizzare l’attenzione. Lo fa sul campo quando dimostra di essere ancora un grande bomber. Certo, si potrà discutere all’infinito sul valore tecnico del campionato francese, ma lui, Ibra, i suoi goal li ha fatti anche all’ombra della Tour Eiffel. 25 reti in 26 partite di campionato. Vero leader incontrastato di un Psg infarcito di stelle. La sua posizione baricentrica è però stata leggermente offuscata nelle ultime settimane dalle solite difficoltà realizzative al di là dei confini nazionali. In Champions non riesce a rendersi protagonista, anzi è stato anche squalificato e salterà l’andata dei quarti di finale contro il “suo” ex Barcellona. Da par suo, il compagno di squadra Lavezzi si è preso la scena andando a segnare 5 goal in 4 partite di Champions. In più pare che Ibra non abbia poi gradito molto l’arrivo in squadra di un giocatore come Beckham. Il calciatore britannico sotto il profilo dell’immagine ha rubato un pò la scena allo svedese. Ma a rimettere Ibra in quota e al centro dell’attenzione mediatica ci ha pensato un’altra stella dello spogliatoio parigino, il giovane asso brasiliano Lucas. «Ibra è arrogante», ha dichiarato il brasiliano. «Ciò che posso dire è che è molto forte», comincia così la sua intervista a Fox Sports il 20enne Lucas (arrivato a Parigi solo a gennaio), «mi ha accolto bene, ma qualche volta è arrogante. Si lamenta molto e chiede spesso il pallone. Ibra è complicato. Insulta molto e difficilmente sbaglia. Una cosa è certa: quando grida si capisce sempre, indipendentemente dalla lingua».\r\n\r\nEcco che allora partono, ma in verità sono partite già da un pò e continuano a rincorrersi voci su un suo ennesimo cambio di casacca. Ormai lo conosciamo tutti Ibra: non riesce a stare in una squadra, in una città a lungo. Ibra continua ad essere l’oggetto del desiderio di molte squadre e non è detto che il fuoriclasse svedese non possa non ritornare in Italia. E come sottolinea oggi Libero nel pezzo a firma di Francesco Perugini, “di certo è ben capace (Ibrahimovic ndr) di trovare una nuova sistemazione grazie ai buoni uffici di Mino Raiola. I contatti tra l’agente e il suo ex assistito Pavel Nedved, dirigente della Juve, continuano serrati e sottotraccia. I bianconeri, però, si cautelano seguendo altre piste (Sanchez e Jovetic) perché sullo svedese potrebbero inserirsi di forza il Manchester City e il Real Madrid. In ogni caso Zlatan ritroverà un allenatore già conosciuto: Mancini potrebbe farne il fulcro dell’ennesima rivoluzione dei Citizens (undici giocatori in uscita), mentre Ancelotti trasferendosi a Madrid potrebbe portare con sé lo svedese. Al contrario, solo l’arrivo – da più parti preannunciato – dello Special One sotto la Tour Eiffel potrebbe trattenere Ibra a Parigi. Tra arroganti, e vincenti, i due si capiscono a meraviglia. Insomma, molte squadre rimangono vigili in attesa di capire se ci siano i varchi giusti per provare l’operazione impossibile. A Ibra del resto manca solamente la Premier League e chissà che non possa accettare di trasferisi ai Citizens. Anche lì troverebbe tante teste calde con cui andare d’accordo. La Juve rimane alla finestra del resto. I bianconeri sanno che si tratta di un’operazione quasi impossibile. Ma come detto più volte quando c’è di mezzo un personaggio come Mino Raiola (vero deus ex machina del calcio mercato mondiale) può accadere davvero di tutto. Anche un suo ritorno in bianconero.\r\n\r\nFonte: Libero