Vincenzo Iaquinta dopo l’operazione al menisco doveva stare fermo 40 giorni e dopo 4 mesi è ancora desaparecido. Il 24 ottobre, durante la rifinitura prima di Siena-Juventus, Iaquinta in un contrasto si fa male al ginocchio sinistro. Lì per lì non sembra grave, tanto che l’attaccante viene convocato, ma l’indomani finisce in tribuna e al rientro a Torino gli viene diagnosticata la rottura del menisco esterno. Il 27 viene operato e il comunicato emesso quel giorno dalla Juve recita : «Iaquinta è stato sottoposto dal professor Quaglia a intervento chirurgico di regolarizzazione del menisco esterno, di asportazione della membrana sinoviale ipertrofica e di microperforazioni cartilaginee a carico del ginocchio sinistro. L’intervento in artroscopia, durato circa un’ora, è perfettamente riuscito. La prognosi è di 40 giorni».\r\nAd oggi ne sono trascorsi già 105, ma Iaquinta in campo non si è ancora visto e stando alle informazioni ufficiali occorreranno almeno altre due settimane (in totale saranno quindi 4 mesi). Un ritardo allarmante per la Juve, che con Trezeguet pure infortunato, deve fare i conti con l’astinenza di Amauri. Ma a questo punto anche per la Nazionale, visto che Lippi vorrà qualche garanzia prima di inserirlo nella lista mondiale.\r\nUn mese dopo l’operazione, Vincenzo si lamentava per il gonfiore ancora evidente al ginocchio. Ai primi di gennaio ha provato a rientrare in gruppo,ma ha dovuto lasciar perdere subito. A quel punto il dottor Goitre, responsabile dello staff medico, ha corretto la prognosi, spiegando che per la rottura della capsula cartilaginea occorrevano tre mesi, ma ha smentito una presunta lesione del crociato. Nel frattempo il tono del quadricipite femorale si è abbassato e Iaquinta ha dovuto iniziare un programma di potenziamento svolto in parte in una struttura esterna: al momento, deve ancora recuperare un centimetro di muscolo. Al recupero completo mancano quindi un paio di settimane e a Torino si augurano siano le ultime.\r\n\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)