Qualche giorno fa abbiamo dato spazio ad una serie di Faq (domande e risposte), 21 per la precisione, con le quali la Juventus, tramite il proprio sito ufficiale voleva fare chiarezza su uno dei nodi più discussi del nuovo stadio. Stiamo parlando dei ‘benedetti’ tiranti: intralceranno la visuale? Sì, quanto? Poco, tanto? I posti non saranno in vendita, se non in particolari condizioni… Se ne avete voglia rileggetevele pure le 21 domande e risposte, nel frattempo vi lascio ad alcune riflessioni in merito dell’amico Gabriele Capasso.
Tanto tuonò che piovve. La Juventus ha finalmente fornito la sua risposta sulla già annosa questione dei “tiranti” del nuovo stadio. Una decina di giorni fa Antonio Giraudo, tramite l’Avvocato Galasso, ha voluto chiarire che lui con quella “scelta progettuale” non c’entra niente, come anche noi eravamo portati a credere. L’ex AD della Juventus, sparito completamente per sua scelta dalle cronache da 5 anni, che fa filtrare una nota sulla questione. Basta questo per far capire che questi tiranti pur essendo “non impattanti sulla visibilità” sono diventati parecchio scomodi.
Tanto scomodi che la società non ha voluto affrontare il tema apertamente, ma ha preferito affidare la sua versione dei fatti ad una sezione un po’ nascosta del sito ufficiale. 21 domande sullo stadio, praticamente la metà dedicate a dare la versione ufficiale sui maledetti tiranti. Non è un caso. Gli 8 cavi in acciaio posti ai 4 angoli del campo non solo “non intralceranno la visuale”, ma i seggiolini nelle zone più “infastidite” non saranno messi in vendita per gli abbonati e comunque costeranno meno quando acquistati per la singola gara. Inoltre, almeno dal 2008, sono sempre stati lì, nel progetto. Nei rendering mancano perché “questi ultimi erano ideati al fine di rappresentare una sintesi degli elementi dell’opera”, sintesi dalla quale (aggiungo io) era meglio eliminare quella che è oggettivamente una bruttura.
Già perché se “la Juventus ha valutato l’impatto dei tiranti come minimi e accettabile in considerazione del basso impatto sulla visibilità del pubblico” rimane incontestabile che sarebbe stato meglio ideare uno stadio privo di qualsiasi elemento strutturale posto fra gli spalti e il campo.
Occhio, parliamo di elementi “strutturali”. I pali di sostegno delle reti di protezione dell’Allianz Arena e del Camp Nou c’entrano come i cavoli a merenda. Quei pali si possono togliere, i cavi del nuovo stadio della Juventus no, a meno che non si voglia far volare via la copertura.
I tiranti hanno un impatto. Sul fatto che questo sia “minimo ed accettabile” si può anche concordare, ma la domanda rimane: perché? Perché costruire l’impianto dei sogni dovendo scendere da subito ad un compromesso? Dall’esterno, senza stare nella testa di Jean Claude Blanc, non basterebbe nemmeno essere degli esperti per rispondere a questa domanda. Si possono fare soltanto delle ipotesi. Magari un rapporto costi/benefici sbilanciato?
Forse per non avere i tiranti si doveva realizzare una copertura più costosa per uno stadio che sta nascendo senza bisogno di un centesimo di quegli aiuti statali che tutte le altre società italiane (comprese le due ricche milanesi che fanno incetta di scudetti) aspettano prima di muoversi? Se la risposta è questa, beh, si comprende perché nessuno voglia darla.
Di Gabriele Capasso per CalcioGP