I peruviani dello Sport Boys con le maglie della Juventus? No, ma…
Tiene banco da qualche ora un caso che in rete ha scatenato un vero e proprio dibattito: ossia quello delle maglie di calcio i cui template (i modelli del gergo sportivo), spesso vengono ripresentati quasi identici (magari a cambiare sono dei dettagli) e addirittura negli stessi colori, in club anche distanti migliaia e migliaia di chilometri, nonostante il marchio sia diverso. Com’è possibile?\r\nPartiamo dal caso delle ultime ore, come dicevamo: il club peruviano degli Sport Boys, ha presentato da qualche giorno le nuove casacche con le quali affronterà il campionato denominato “Torneo Descentralizado”. Come potete vedere dalla foto, le casacche sono quasi identiche alla seconda divisa della Juventus per la stagione 2011-2012. Sì, quasi, perché se guardate bene al materiale noterete in secondo piane delle piccole strisce oblique parallele che si ripetono senza linea di continuità in tutta la casacca. Il particolare di maggiore conto, ovviamente, è il fatto che il marchio presente sulle maglie non è lo stesso del famoso baffo che notate sul petto dei vostri beniamini ogni domenica. Stesso template, dunque, diverso marchio e… diverso materiale. Qualcosa non torna?\r\n\r\nEbbene, chi di voi ha acquistato qualche maglia di calcio originale negli ultimi anni saprà sicuramente che la maggior parte di esse viene prodotta in Paesi asiatici, dalla China a Taiwan, dall’Indonesia allo Sri Lanka, al Vietnam… Ormai praticamente tutti i marchi di prodotti sportivi che troviamo nel nostro mercato e che sono presenti sulle casacche di buona parte dei club europei, anche delle categorie minori, provengono da quelle fabbriche. Senza entrare più di tanto nel merito, nei mesi scorsi ho avuto modo di indagare personalmente sulla produzione di tali maglie arrivando a scoprire che nella stessa fabbrica o in più fabbriche degli stessi produttori (che magari le hanno in diverse locazioni) , vengono prodotti molteplici marchi. Ad esempio, nella fabbrica A situata in Cina vengono prodotti i marchi x,y, e z. Magari poi, la stessa catena di produzione, detiene un’altra fabbrica B (nello stesso Paese, o in altro limitrofo) nella quale vengono prodotti i marchi y, w e j. Una situazione del genere, mi pare chiaro, va a creare commistioni tra i marchi della quale è difficile venirne a capo. Spesso, si può incappare infatti in uno stesso template presente nel catalogo di x e w, ma ciò che cambia è il tipo e la qualità del tessuto stesso. Questi fattori, infatti, dipendono chiaramente dalla richiesta esplicita del committente: nel corso dell’indagine, infatti, è emerso che gli stessi produttori propongono diversi livelli di qualità del tessuto per lo stesso template. Un fattore che ci fa interrogare su un fenomeno che molti di voi conoscono molto bene: da dove provengono quelle magliette così simili a quelle originali acquistabili su eBay o altri store on line molto simili alle originali, ma che spesso differiscono in un piccolo dettaglio o nella qualità del tessuto?\r\n\r\nIn un contesto di questo tipo, come è evidente, capire chi detiene i diritti dei template è molto difficoltoso. Quindi, tornando a qualcosa che ci tocca più da vicino, non possiamo che chiederci: chi realizzato il template per il marchio che veste la Juventus? C’era un’esclusiva sul template? Il template originale era realmente così come poi è stato realizzato o sono state apportate delle modifiche da parte del committente (come spesso accade)? Sia nell’uno, sia nell’altro caso, chi ha passato lo stesso template ad un altro marchio? Lo si poteva fare, oppure sono stati violati dei diritti di copyright?\r\n\r\nNella prossima puntata:\r\nintervisteremo un designer professionista di template che ci racconterà come avviene la realizzazione di un template e la produzioen di una maglia.