“I fantasmi del passato non ci sono più”. Così Del Neri nell’immediato post partita di Graz. Invece, i fantasmi ci sono, caro mister, e sono destinati ad accompagnarci per l’intera stagione. Tante e renitenti entità nascoste che però riconducono a due elementi principali della rosa, che lo scorso anno ci sono costati la bellezza di 50 milioni di euro.\r\nSto parlando dello pseudo-regista arretrato Felipe Melo e del fantasista, pseudo-seconda punta, Diego. Due equivoci che non si è potuto o non si è voluto risolvere in questa sessione di calciomercato (almeno finora). E’ chiaro a tutti, infatti, che i più grossi problemi sin qui evidenziati dal gruppo di Del Neri si riferiscano al centrocampo, incapace di avviare anche un’elementare azione offensiva. Sia che si tratti della coppia Sissoko-Marchisio, che Sissoko-Melo (la coppia peggio assortita del mondo) il risultato non cambia: bravi a rompere le trame altrui e bravi a regalare palla, costantemente, agli avversari. E come chi mastica un po’ di calcio sa, se non gira il centrocampo…\r\nL’altro grande equivoco, ormai diventato un tormentone e oggetto di dualismi all’interno della stessa tifoseria bianconera, anche ieri è stato protagonista di una prestazione senza infamia né lode e considerato che l’avversario era tutt’altro che irresistibile da uno che viene definito un campionissimo ci si aspetterebbe qualcosa di più. Le pagelle dei quotidiani odierni, e non solo quelle di Tuttosport accusato di aver messo in atto una campagna anti-Diego, sono quasi impietose, e comunque in linea con quelle della scorsa stagione. Diego: corre a vuoto, non incide mai. Batte il corner del vantaggio e sparacchia qualche apertura in fallo laterale. Una partita abbastanza deludente. Sembra solo e disperso come Tom Hanks in Cast Away.\r\nRiassumendo le pagelle di 7 quotidiani appare evidente che nulla è cambiato in Diego rispetto alla scorsa stagione. Lo si sta cercando di adattare a seconda punta, ma il brasiliano non si butta mai nella mischia a cercare di accaparrarsi qualche fendente che sfugge alla prima punta Amauri (tanto criticato, ma sin qui l’unico a metterla dentro con 3 gol in 3 gare ufficiali). Considerato comunque che il nazionale italiano è già al di sopra della sua stessa media e che difficilmente supererà i 15 gol in campionato, viene da chiedersi se è possibile affrontare una stagione con una seconda punta in grado di metterne a segno al massimo altri 6-7.\r\nCon l’arrivo di Krasic la Juventus si è assicurata un altro elemento in grado di mettere in mezzo tanti palloni invitanti e che, a mio avviso, richiederebbero l’impiego di due punte di ruolo (come avveniva l’anno scorso con Pazzini-Pozzi, fino all’infortunio di quest’ultimo che ha riaperto le porte della titolarità a Cassano). Attendere che Diego batta un calcio d’angolo (il primo decente in questo inizio di stagione dopo le decine sparacchiate nel fallo laterale opposto) appare un po’ pochino. E a nulla serve mettere in piedi dualismi con Del Piero: il capitano ormai ha un ruolo ben delineato, con impiego part-time o titolare in gare abbastanza “gestibili”. Che si chiami Diego o Chicchessia, la questione è tecnica e non si discutono le qualità del singolo (o meglio, qualcosa la si potrebbe dire, ma non in questa sede): questo giocatore semplicemente non serve alla causa bianconera e nel momento in cui si è puntato su Del Neri qualcuno avrebbe dovuto avere il coraggio di escluderlo subito dal progetto tecnico-tattico, monetizzare e puntare su un elemento più calzante con il credo del tecnico di Aquileia (che ha sempre ricordato che mai in stagione modificherà le sue idee per Diego). Il ragazzo, tra l’altro, sembra non sopportare la pressione: dei media, del tecnico e di chi scalpita in panchina. Chi arriva alla Juventus dev’essere vaccinato nei confronti di questi agenti esterni, o al massimo ci fa l’abitudine nel corso del tempo. Ma se dopo oltre un anno ancora non hai neanche questo tipo di anticorpi…\r\nMancano ancora 10 giorni nei quali si potrà ancora riparare qualcosa, ma difficilmente ci libereremo di quei fantasmi che Ferrara prima e Zaccheroni poi, si sono dovuti portare a spasso per i campi di tutt’Italia e d’Europa. Che Dio ce la mandi buona, allora, in mancanza di certezze affidarsi al cielo è l’unica cosa che ci rimane.\r\n\r\nDi Mirko Nicolino per Juvemania.it