Benedikt Höwedes si è presentato ufficialmente alla stampa e ai nuovi tifosi dopo aver sostenuto il primo allenamento a Vinovo. Il difensore tedesco, 29 anni, ha spiegato sin da subito nella sala stampa dell’Allianz Stadium perché ha scelto di vestire la casacca della Juventus.
“Questo è uno dei primi cinque club al mondo e per me è un onore essere qui. Spero di poter passare anni belli qui e di goderne a pieno, senza dimenticare che questa esperienza può aiutarmi molto per conquistare un posto nella Germania ai Mondiali del prossimo anno”.
Höwedes è stato preso sostanzialmente per andare a colmare il vuoto lasciato dalla cessione di Bonucci, ma l’ex Schalke 04 ora non vuole paragoni. Anche perché, rispetto al centrale rossonero, è anche in grado di agire da terzino, cosa che risulterà molto utile a Massimiliano Allegri.
“Io leader? Nei 16 anni allo Schalke sono sempre stato il capitano, prima nelle giovanili e poi in prima squadra, quindi sì: mi sento un leader anche se non mi interessa il paragone con Bonucci”.
Prima di dire sì alla Juventus, ovviamente, si è confrontato con il compagno di nazionale, Sami Khedira, che ha certificato la professionalità del club e di tutto l’ambiente torinese.
“Per fortuna c’è Khedira qui che mi aiuta, sia in campo che in fiori come ad esempio nel consigliarmi in quale zona prendere casa. La prima impressione – continua il tedesco – è sicuramente ottima: questo è un club molto professionale, in un campionato estremamente competitivo, e sono molto felice di essere qui. Volevo giocare all’estero prima o poi nella mia vita ed ora è arrivato questo momento: mi sono detto che la Juventus potesse essere la strada giusta da percorrere ed eccomi qui. Allo Schalke ho passato 16 anni intensi e fantastici, questo è il mio primo passo all’estero ma qui farò nuove esperienze che già mi allietano e mi rallegrano!”.
Continua, dunque, con Höwedes la tradizione dei tedeschi alla Juve, un connubio quasi sempre vincente.
“Ho scelto di venire alla Juventus indipendentemente da chi ha giocato qui in passato – le parole riportate da ‘Juventus.com – , ma so che ci sono stati grandi tedeschi qui, come Kohler o Reuter, oltre a Khedira, che in bianconero ha già raggiunto grandi traguardi. Voglio fare la mia strada e non ho grandi modelli nel mondo del calcio, ma se penso a un campione come Buffon, alla sua eccezionale personalità e al suo carisma, non posso che considerarlo un modello per me e sono felice di poter condividere il campo con giocatori straordinari come lui”.
A differenza di quanto chiedevano i tifosi, alla fine la scelta della maglia è ricaduta sulla 21 che fu di Zidane, Thuram, Pirlo e Dybala… Una bella eredità:
“La maglia numero 21 qui è stata vestito da grandissimi nomi, da Thuram a Dybala, ed è un onore poterla indossare. Era la scelta migliore tra quelli disponibili, anche se personalmente non avevo alcuna relazione particolare con questo numero”, conclude.