Gonzalo Higuain tra presente, passato e futuro nell’intervista concessa oggi al The Telegraph. L’attaccante della Juventus sta vivendo un momento molto sereno da quando è tornato in bianconero, ma non dimentica quanto abbia sofferto nel recente passato, soprattutto quando è stato costretto per motivi di bilancio a lasciare Torino. “Non devo dare spiegazioni – esordisce il Pipa – Tutti sanno a cosa mi riferisco quando dico che intorno al calcio non tutto è sempre bello. Io faccio uno sport che amo e faccio parte di un’industria che a volte non mi piace”.
Messosi completamente a disposizione della squadra, Higuain non ha il posto fisso alla Juve, eppure quando è chiamato in causa dà sempre un contributo importante, segna ed esulta. Come? Ogni volta in un modo diverso. “A me non piace studiare l’esultanza come fanno gli altri – ammette – Io adoro sentire l’adrenalina del goal, e impazzisco quando segno, faccio la prima cosa che mi passa per la testa”.
La presenza di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus ha reso tutto più facile, anche se nei mesi precedenti al Chelsea, con lo stesso allenatore, non era andata altrettanto bene. “Ho imparato tantissimo da ogni allenatore che ho avuto – prosegue Higuain – ma non c’è dubbio che Sarri è quello che ha ottenuto il meglio da me. Lui non si arrende mai. Sarri è testardo, e con me questa cosa aiuta. Anche io sono testardo. Non c’è niente di male ad essere testardi, se non sei testardo abbastanza non avrai mai successo e scomparirai in mezzo agli altri. Con il mister ho un ottimo rapporto ma, essendo testardi entrambi, qualche volta andiamo in conflitto. Ma è un conflitto buono”.
Se c’è un neo nella carriera del Pipita è quello delle diverse finali perse, che gli fanno coltivare ancora il sogno di poter vincere prima della fine della carriera (ha 32 anni) la “coppa dalle grandi orecchie”. “Sogni? L’unico che ho è vincere la Champions. Ho vinto e segnato in tutti i campionati. Ho avuto una carriera fantastica. Non posso migliorarla in niente se non vincendo la Champions. Lo so che è un po’ proibito dirlo, ma alla fine – insiste Higuain – è così”. Infine, la spiegazione, in realtà già data in estate, sulla scelta del numero 21 per il ritorno alla Juve: “In onore di mia figlia Alma, nata il 21 maggio. Volevo che lei lo potesse essere con me in campo ogni volta e speravo che potesse portarmi buona fortuna, cosa che sta facendo”, conclude.