Hiddink – Juve: non è solo una questione di soldi

guus-hiddinkLa foto che pubblichiamo qui sotto risa­le al Mondiale tedesco, eppure non potrebbe es­sere più attuale. Guus Hiddink è il soggetto del clic, ma viene sovrastato da un Marcello Lippi enorme, per quanto dai contorni sfocati. Volendo “ fotografare” la situazio­ne della Juve non possia­mo che rifarci a questa immagine: Hiddink e col­leghi possono anche am­bire alla panchina di Ciro Ferrara, ma su di loro in­combe il Marcello nazio­nale, santo protettore dei tecnici “napoletani”. O al­meno di uno tra loro. Lip­pi c’è (sullo sfondo), Fer­rara rimane, Hiddink chissà. Stando al suo agente, Cees Van Nieuwenhuizen in que­sto periodo gli sarebbero arrivate offerte da cin­que federazioni naziona­li e alcuni club, tra cui Liverpool, Manchester City e appunto Juve. Ma non se ne farà nulla fino ai primi giorni di feb­braio, quando verrà no­minato il nuovo presi­dente della federcalcio russa. Nel caso, la rispo­sta arriverà presto. Il ta­bloid moscovita Tvoi Dien nell’edizione di ieri raccontava una verità al­ternativa. La trattativa tra Hiddink e la Juve sa­rebbe abortita per ragio­ni economiche. A dire dei cronisti russi, l’offerta bianconera iniziale di 7 milioni a stagione, sa­rebbe scesa durante i colloqui a 3,5.\r\n

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\r\n\r\nFUORI STANDARD – La ricostruzione, lo diciamo subito, fa acqua da tutte le parti. Per una sempli­ce ragione: escludiamo a priori che Jean Claude Blanc possa avere offer­to 7 milioni a qualsiasi allenatore, Hiddink com­preso, e anche 3,5 ci sem­brano molti per gli stan­dard della Juve. Claudio Ranieri ne guadagnava uno a stagione più i pre­mi, il suo successore do­vrebbe attestarsi legger­mente al di sotto di quel­la cifra. Altra cosa è dire che se la Juve vuole ap­procciare i migliori tec­nici internazionali deve alzare l’asticella. Perché Hiddink, piuttosto che Rafa Benitez, è abituato bene. E anche i rampan­ti alla Laurent Blanc sanno valorizzare il loro fresco appeal.\r\n\r\nARSENE E IL MANCIO – Detto ciò Hiddink ha i suoi sostenitori in ambito juventino, come li aveva Roberto Mancini. Ma c’è anche chi la pensa in ma­niera opposta, perché si tratta di tecnici abituati a pretendere mandati ampi. Cioè ad avere voce in capitolo non soltanto quando si tratta di stila­re la formazione. Mercato e scouting li vedono coin­volti in prima persona, un po’ come accade al­l’Arsenal di Arsene Wen­ger ( il più apprezzato dalla proprietà Juve, inu­tilmente contattato la scorsa estate). Insomma, il loro arrivo andrebbe a intaccare gli equilibri e per autorizzare una scel­ta di quel tipo i vertici bianconeri dovranno es­sere davvero convinti di non avere alternative.\r\n\r\nCredits: TuttoSport\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it