Fabio Grosso sta vivendo una secnda giovinezza con la Juventus di Del Neri. Certo, non è più un fulmine di guerra, ma il suo recupero ha risparmiato più di un grattacapo al tecnico di Aquileia in seguito ai numerosi infortuni patiti nella prima parte della stagione. La stagione per Grosso è iniziata da separato in casa, ma ora le cose vanno decisamente meglio:\r\n\r\nLIPPI E IL MONDIALE DA ESCLUSO\r\n“Non è una cosa che mi piace raccontare. Non ho condiviso la decisione, ma l’ho accettata. E sono andato avanti. Cosa penso dell’ex ct? Al di là dell’episodio, che mi ha dato fastidio, non posso avere che un ricordo ultra positivo: mi ha dato delle opportunità. Che ho sfruttato: tanti ne hanno, ma i treni bisogna saperli prendere”.\r\n\r\nRIFIUTATE TUTTE LE DESTINAZIONI\r\n“Sono state fatte delle scelte, e io ero tra quei giocatori che si voleva cambiassero aria – prosegue il terzino abruzzese -. Sono arrivate delle proposte, ma non le ho volute prendere in considerazione. Dopo un’annata così, non me la sono sentita: sarebbe stato un rammarico, arrivare alla Juve e farci parte solo nell’anno più brutto della storia. Questione d’orgoglio? Non volevo che qui si fosse vista solo la brutta figurina”.\r\n\r\nNO AL MILAN\r\n“Si poteva chiudere, all’ultimo giorno. Mo mi devi far fare un casino? Dunque, avevo questa idea: volevano fare uno scambio di prestiti e in carriera non sono mai andato in prestito. Ho sempre scelto chi puntava su di me. Così ho deciso di restare e giocarmi le mie carte, anche se erano poche. Ora sarei in testa al campionato? Sono contento così. Non ho mai rimpianti”.\r\n\r\n6 MESI AI MARGINI\r\n“Chi mi ha aiutato? Brazzo, che era nella mia stessa situazione: venivamo al campo e ci davamo conforto a vicenda. È un tipo intelligente, e una brava persona. Se ero depresso? Mai, sono uno ottimista. Funziona che vai al campo e ti alleni: spesso l’ho fatto con il sorriso, anche se non è che c’era tanto da ridere. Com’è andata con Delneri? Magari non era semplicissimo, ma ho rispettato le sue decisioni e quelle della società. E mi sono sempre comportato da professionista”.\r\n\r\nDI NUOVO TITOLARE\r\n “I risultati influiscono tanto. E ora c’è una società e uno spirito nuovo: è più facile. Se è la mia rivincita? Mai cercato rivincite, è una parola che non mi piace. È una bella soddisfazione per me, e come ha detto il presidente, non sarebbe male vincere qualcosa”. \r\n\r\nPRESTO IN TRIBUNA?\r\n“Se ho paura che torni tutto come prima? Penso all’oggi. Poi il mister sarà in grado di fare più scelte e il livello s’innalzerà. Per compensare le soddisfazioni che questo sport mi ha dato, ci vorrebbero 30 o 40 anni di delusioni continue. E forse non basterebbero”.\r\n\r\nI CONTRATTI E LO SCIOPERO\r\n“I trasferimenti coatti? Penso sia giusto che un giocatore possa decidere ciò che è meglio per il proprio futuro. Anche se squadra e contratto restano deluxe? Si va sempre a finire sui soldi, ma la cosa più importante è che uno, prima di essere un calciatore, è una persona. Con dei diritti. Se sono d’accordo con lo sciopero? Agli scioperi sono contrario, e far saltare una giornata sarebbe stato troppo. Meglio un’intesa senza drastiche rotture”.