Il miglior momento nella difficile stagione di Amauri è fin qui ristretto a tre sole e consecutive gare di campionato: con la Fiorentina il 17 ottobre, con il Siena il 25 ottobre e con la Samp il 28 dello stesso mese. Totale gol segnati dal brasiliano: quattro, di cui due contro i blucerchiati. E poi più nulla. Un vuoto tecnico e agonistico che assomiglia molto a quello della scorsa stagione, quando – dopo un’andata più che incoraggiante Amauri cadde in un’irreversibile fase catatonica. Ora va anche peggio, tanto che la Juve ha già cominciato a guardarsi intorno alla ricerca di possibili acquirenti per fine stagione: mediatori sono già all’opera in campo europeo, anche se non sarà certo semplice recuperare i circa 24 milioni versati al Palermo due stagioni fa. «Ma guardate che Amauri quei soldi li valeva tutti – dice Mariano Grimaldi, l’ex agente del centravanti – e anzi, in molti dissero che per la Juve era stato un ottimo affare, per un giocatore strappato alle migliori squadre nazionali ed europee…». \r\nE allora Grimaldi, dopo appena un campionato e mezzo, che cosa è cambiato? «Amauri ora non attraversa un momento felice. Ma io vi garantisco che il giocatore che ho scoperto prima in Brasile poi al torneo di Viareggio una decina d’anni fa e che quindi ho portato alla Juve, era un campione. Era all’altezza di giocare in una grande squadra come quella bianconera». Prima lo era e adesso non più? «Alla fine del mese di ottobre del 2008 e dopo la firma con la Juve le nostre strade si sono separate. Non so quindi cosa sia successo ad Amauri nel frattempo. Prima il rapporto era molto stretto anche dal punto di vista affettivo, come logica conseguenza dei tanti anni passati assieme e del fatto che proprio io e mio padre Vittorio avevamo portato Amauri in Italia, scommettendo sul suo futuro. Ora lo vedo in difficoltà, ma spero e anzi credo che la società sappia aiutarlo».\r\n\r\nLeggi l’articolo completo sull’edizione di Tuttosport oggi in edicola