Grazie a Sarri gli juventini amanti del bel gioco sono diventati “risultatisti”
Sarri vince soffrendo come l’anno scorso? Gli juventini esteti del calcio diventano all’improvviso “risultatisti” della prima ora
La Juventus di Maurizio Sarri è l’unica squadra ancora imbattuta in Europa ed è un risultato straordinario, stratosferico. Per quel che mi riguarda, mi sarei aspettato risultati importanti, ma non in questi termini da parte dell’ex tecnico del Napoli. Eppure, c’è anche un altro risultato importante che Sarri ha raggiunto in poco tempo, ovvero quello di trasformare tantissimi juventini esteti del calcio in “risultatisti” della primissima ora. Basta fare un giro per i social network o le community in cui si ritrovano ogni giorno migliaia di supporters della Vecchia Signora, per rendersi conto di un fenomeno in fortissima ascesa.
Sono sempre di più quelli che lo scorso anno facevano gli schizzinosi ed erano pronti a barattare uno scudetto con una stagione senza titoli ma trascorsa praticando un calcio spumeggiante. Personalmente, avendo seguito il Chelsea di Sarri non ho avuto grandissime aspettative sin dal primo minuto. A Londra il nostro attuale tecnico si è adattato alla grande ai giocatori a disposizione e lo ha fatto sempre di più nel corso dei mesi, perché con il cosiddetto “Sarriball” nella prima parte di stagione non è andato benissimo ed ha rimediato anche contestazioni da parte del pubblico di Stamford Bridge (celeberrimo il coro “Fuck Sarriball”). La conquista dell’Europa League, poi, è stata lo specchio del fatto che il “sarrismo” sia potuto esistere in un determinato contesto e a determinate condizioni, ma non sarà mai più replicabile tale e quale altrove.
Sarri si è adattato ai giocatori ed è normalissimo
Non mi sorprende affatto, dunque, che Sarri alla Juve si sia adattato ancor di più a giocatori e ambiente. La società del presidente Agnelli ti ricorda sin dal primo giorno in cui inizi a lavorarci che “vincere è l’unica cosa che conta” e per gli esperimenti non c’è tempo. Chi pensava che Sarri sarebbe arrivato a Torino e con un colpo di spugna avrebbe cancellato sofferenze, infortuni (a proposito, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso se ne stanno registrando di più) e quant’altro, ora sta facendo una rapidissima marcia indietro iscrivendosi al club dei “risultatisti”. È davvero curioso leggere gli stessi che attaccavano Allegri per i lunghi periodi di stop per Douglas Costa, accusare ora il brasiliano di essere “marcio”, un giocatore praticamente finito.
La disparità di trattamento degli allenatori
Tra le colpe che venivano addebitate al precedente allenatore, c’era quella di preferire sempre Khedira agli altri centrocampisti a disposizione, mentre ora gli stessi se la prendono con il tedesco perché “non si fa da parte”. Quasi che la formazione la faccia lui e non Sarri. Fa specie davvero che gli stessi che sostenevano a settembre dell’anno scorso che in Champions non si sarebbe andati da nessuna parte perché la Juve giocava male, oggi siano altamente ottimisti perché in fondo la “coppa dalle grandi orecchie” la puoi vincere “anche se giochi male, ma sai soffrire e colpire in contropiede come hai fatto con l’Atalanta”. Io non sono affatto sorpreso del fatto che Sarri stia ricercando risultati ed equilibri piuttosto che il bel gioco. Allo stesso tempo non sono affatto sorpreso dalle tantissime banderuole al vento, allenatori da social network che non perdono occasione per rendersi ridicoli.