Gravina: “Scudetto alla Juve? Si vince in campo, si giocherà ad ogni costo”

Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è tornato a parlare dello scudetto (non andrà alla Juventus) e della stagione che sarà completata

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ribadisce in un’intervista rilasciata oggi a La Repubblica che la Juventus non voglia lo scudetto a tavolino e non lo avrà, perché il campionato di Serie A 2019-2020 sarà portato a termine. “Assegnare lo scudetto a tavolino? Può farlo solo il Consiglio federale, ma la posizione della Juve che non lo vuole è apprezzabile: anche per me lo scudetto si conquista sul campo”, dichiara il numero uno federale, che poi ribadisce il suo rispetto nei confronti dei medici, ma lascia intendere che alla fine il calcio andrà avanti per la sua strada.

“Rispetto la scienza – continua – ma non posso arrendermi. Lavoriamo sul come tornare a giocare, non sul quando. Quando l’Italia tornerà a vivere e quando ci saranno le condizioni per altri settori, tornerà anche il calcio. Lo dico una volta per tutte: il campionato va portato a termine, c’è tempo. Governo, Lega, Figc, medici: decideremo tutti insieme, responsabilmente. Della nostra ripartenza beneficerebbe tutto il sistema”. Sarebbe comunque una ripartenza non equa e il campionato tutt’altro che regolare, perché ci sono club con giocatori contagiati che non sanno ancora se e quando potranno scendere in campo (Juventus, Atalanta, ma soprattutto Sampdoria e Fiorentina), inoltre dopo 30 giugno la Fifa sostiene che i calciatori in scadenza o in prestito non potranno più giocare fino al campionato successivo.

Gravina: “Possiamo giocare fino a novembre”

A tutto ciò mette il carico Gravina, con la possibilità che alcune squadre giochino sempre in trasferta: “Un campionato senza partite al Nord è una possibilità, ma non in una sola città. Non si possono giocare 10 partite sullo stesso campo in un week-end, servirebbero 20 centri d’allenamento. Lo stop definitivo – ribadisce – darebbe inizio a una serie di contenziosi, sul mio tavolo ci sono già le diffide di alcune società. La Fifa ha tracciato la via: non comincerà la nuova stagione senza aver concluso prima questa. Non c’è alcuna deadline per ripartire, andremo di pari passo con gli altri campionati europei. Se ci faranno giocare a inizio giugno, abbiamo le date utili per terminare a fine luglio. A seguire, le coppe. Se invece dovremo ripartire a settembre, chiuderemo questo campionato a novembre. Per ritornare in campo a gennaio”.

Un’eventualità che inevitabilmente avrà ripercussioni anche sulla prossima stagione, in merito alla quale si stanno valutando varie ipotesi, come playoff e playout. “Il prossimo campionato cambierebbe formula? Valutiamo tutte le ipotesi. Una è organizzare le competizioni su anno solare, ma, ripeto, serve il coordinamento con tutte le federazioni europee. Altrimenti, dovremo chiudere la stagione a maggio prima dell’Europeo. Il campionato 2021 potrebbe disputare in 5 mesi. Ci sono delle idee sul tavolo, ad esempio una formula con due o più gironi e poi play-off e play-out. Misure eccezionali – conclude – solo per una stagione. Poi ridurre il numero delle squadre sarà un’ipotesi reale”.