Sono tornato a casa. In tutti i sensi perché torno nella mia città, nella mia famiglia e soprattutto nella mia squadra. Giocare nella propria città con la maglia di una delle squadre più importanti del mondo è qualcosa di impagabile. Cosa mi hanno detto i compagni di nazionale? In realtà niente di particolare… Molte battute. Si scherzava parecchio. Io sono felice, spero che lo siano anche loro. Cosa ritrovano i tifosi della Juventus? Uno che per due campionati ha giocato con continuità, ha imparato molto, ha potuto crescere. Troveranno un calciatore diverso, più esperto, più solido e con ancora tanta voglia di imparare e continuare a crescere anche qua.
\r\nEppure, spesso nelle dichiarazioni Giovinco non è stato tenero con la Juve:\r\n
Quelle erano parole dettate dal nervosismo e dalla delusione che avevo. Non ho mai avuto brutti sentimenti nei confronti della Juventus. Se sono ancora tifoso? E come faccio a non esserlo? Ho passato qui sedici anni della mia vita!. Cosa ho provato alla vittoria del 30esimo scudetto? Ero con il Parma, la stavo vedendo e mi stavo emozionando. Diciamo che non potevo esultare perché vestivo un’altra maglia, insomma c’era una questione di opportunità, ma nel cuore ero felicissimo. Perché vinceva la mia squadra del cuore e perché avevo molti amici che diventavano campioni d’Italia. Doppia gioia.
\r\nOra si ricomincia agli ordini di Conte. Come l’ha trovato?\r\n
Oddio, è il primo giorno che lavoro con lui. Datemi tempo… (ride) . Molto serio ed esigente. Che i dea mi sono fatto? Di uno che vuole vincere sempre. E in questo sono in perfetta sintonia con lui. Ci sono tutti i presupposti per fare bene. Che ruolo avrò? Farò l’attaccante. Sì, mi piace. La scorsa stagione l’ho ricoperto a Parma e ho segnato quindici gol. Mi sento un attaccante. Cosa mi aspetto dalla stagione? Vincere. Vincere qualcosa, alzare almeno un trofeo. E sempre stato il mio obiettivo e ora voglio centrarlo. La maglia numero 10? Decidono Conte e la società. Quello che dicono per me va bene. Il dieci è sempre bello, ma… Decide Conte. Altrimenti? In realtà ho chiesto il 12. Chi mi ha stupito lo scorso anno? Claudio (Marchisio, ndr ) è stato strepitoso, ma devo dire che in generale mi ha stupito tutta la squadra che l’anno scorso ha fatto un campionato devastante. E i centrocampisti mi hanno davvero impressionato: Vidal, Pirlo e Marchisio… Sono stati pazzeschi.
\r\nSedici anni di Juve, quali sono i più bei ricordi di Giovinco?\r\n
Finora è il mio esordio in prima squadra, nel campionato di Serie B. Speriamo di aggiungere presto altri momenti memorabili. Non c’è più Del Piero? Sì, un po’ strano lo è. Per me come per tutti gli altri, perché per diciannove anni è sempre stato lì. Però gli anni purtroppo passano per tutti e la decisione della società è stata quella, quindi…. Pirlo? Aaah… Fantastico. Speriamo che mi faccia fare qualche gol! (ride) Quando mi hanno chiamato in Nazionale per dirmi che andavo alla Juventus, sono andato da Pirlo e gli ho detto: oh, adesso vedi di far vincere qualcosa anche a me! Non fare scherzi. La qualità migliore di Pirlo? La tranquillità che ha. Sempre sereno, in qualsiasi situazione, anche la più tremenda, ti giri e lo vedi tranquillo che sa cosa si deve fare.
\r\nOra che è tornato, Giovinco quanto resterà a Torino?\r\n
La verità? Non riesco a immaginare il futuro a così lunga scadenza e l’unica cosa a cui penso è vincere qualche trofeo. Per intendersi: se mi dite rimani alla Juventus altri dieci anni senza vincere nulla o vai altrove e vinci qualcosa, io scelgo di vincere. Logicamente il massimo sarebbe vincere qualcosa con la Juventus e starci per vent’anni. No? Il rinnovo del contratto? Sì, è vero. Però calma! Massima serenità: sono appena arrivato, non iniziamo subito con i casini!.\r\n\r\n