Giovinco: “Napoli non ci fai paura”

\r\n\r\nGiornata di interviste per i calciatori bianconeri alla vigilia di Juventus-Napoli. Apre le danze Sebastian Giovinco, ospite di ‘Tuttosport’ che a Guido Vaciago rilascia alcune interessanti dichiarazioni: “Quanto sarebbe condizionata la corsa scudetto se la Juve perdesse col Napoli? Non lo so. Perché non prendo neppure in considerazione l’ipotesi di perdere questa partita, per cui non so rispondere. E se la Juventus vincesse inizierebbe una fuga? Non cambierebbe niente, continueremo a fare le stesse cose e pensare allo stesso modo. Qui da noi funziona così, testa bassa e concentrati sul prossimo impegno, tanto i conti si fanno alla fine. E poi, oggettivamente, è davvero troppo presto: non penso che questa partita possa incidere così tanto”, esordisce la ‘Formica Atomica’, che però puntualizza: “Come vedo il Napoli? Se è lì in classifica con i nostri stessi punti una ragione ci sarà, no? E una squadra forte, che rispettiamo, ma che non ci fa paura”.\r\n\r\nQuesta Juve dei record, intanto, viene sempre più paragonata a quella di Capello:\r\n

19 punti come la Juventus di Capello che asfaltò il campionato 2004-05? La serie A è sempre stata difficile, ma ora è troppo presto per analizzare il campionato. Magari è un semplice caso, magari no. Riparliamone alla fine, quando si faranno i conti definitivi.

\r\nDalla sponda azzurra, continuano le polemiche per la Supercoppa dello scorso agosto…\r\n

Il primo ricordo di Pechino? La vittoria. Le polemiche? La cosa più bella e importante per me è alzare un trofeo e quello mi è rimasto impresso. Mentre lo alzavo il Napoli era negli spogliatoi? E pensate che all’inizio manco me ne ero accorto. Troppo felice per la vittoria per pensare al contorno. Perché tanti attriti fra Juventus e Napoli? E normale per me: quando la Juve vince e rivince l’anno dopo inizi a stare sulle palle a tutti. E a quel punto è quasi naturale che ogni cosa venga ingigantita o strumentalizzata. Sinceramente me l’aspettavo e devo confessarvi che la cosa non mi preoccupa granché. Io spero di stare sulle palle ancora per una decina di anni, poi mi ritiro.

\r\nTra le critiche che vengono più spesso fatte a Giovinco, c’è quella di essere poco prolifico sotto porta:\r\n

Me la sono presa per certi giudizi? Non me la sono presa, ho solo detto che non avevamo visto la partita allo stesso modo. Un giudizio sulla mia stagione? Buono. Anche più che buono. Sicuramente potevo fare meglio, perché ho avuto tante occasioni per poter segnare qualche gol in più, però è una stagione molto buona finora. Qual è l’occasione sbagliata che non mi fa dormire? Dormire? Ma per carità, io dormo benissimo: siamo primi in classifica, ho fatto tre gol….. Qual è l’errore che mi infastidisce di più? In generale tutti, ma nello specifico quelli con la nazionale. E vero, avrei dovuto essere più cattivo in fase conclusiva. Alcune occasioni erano anche clamorose. Cosa mi dà fastidio della critica? Nessun fastidio, a volte non vediamo le cose nello stesso modo. E forse ci vorrebbe più equilibrio nei giudizi. Tante volte non si tiene conto dell’avversario, dell’andamento della partita, del rendimento generale della squadra. Tutte cose che possono incidere nella prestazione del singolo. Forse pago le grandi attese che ci sono su di me? Sicuramente, ma questo mi va benissimo. Tra la critica e i tifosi c’è chi mi esalta e chi non mi giudica degno della Juventus? Anche questo mi va benissimo. Spacco la critica? Bene, non mi piace stare nel mezzo. Nel mezzo ci sono i mediocri. Io nel limbo non ci voglio stare: inferno o paradiso. Però, per chiudere il discorso, anche se sono soddisfatto della stagione, non mi accontento di certo e ogni giorno lavoro per migliorare. Magari segnando qualche gol in più la critica potrebbe essere più benevola, tanto lo so che contano solo quelli. Logico per un attaccante? Sì, ma andrebbe anche considerato che rispetto ad altre punte non calcio rigori e punizioni. Quelle sono, giustamente, di Andrea.

\r\nInevitabile la domanda su Alex Del Piero:\r\n

A Del Piero ho rubato qualche segreto? Sì, ho imparato da lui, anche se penso di avere un ruolo diverso dal suo. Io mi sono sempre più ispirato a Pavel Nedved. Se si percepisce la nostalgia di Del Piero nello spogliatoio della Juventus? Ti accorgi che Alex non c’è, ma non ne facciamo un dramma. Che effetto mi ha fatto vedere Del Piero con un’altra maglia e segnare un gol? L’effetto è stato strano, ma è anche giusto che sia così. Io però non ho visto tutta la partita, solo le immagini del gol. Molto bello, per altro.

\r\nPallone d’oro, domanda secca: a Pirlo, Messi o Ronaldo?\r\n

Lo darei ad Andrea perché gioca con me e poi anche a Messi perché è il più forte di tutti. Sono due giocatori diversi… Andrea nel suo ruolo è il migliore del mondo senza alcun dubbio. Se Pirlo stupisce anche noi? Sì. Dopo un po’ che ti alleni con lui tendi ad abituarti alle sue magie, ma ogni tanto ne tira fuori una nuova e rimani a bocca aperta. Più facile giocare con lui? Beh, diciamo che da una parte è facile, dall’altra è più difficile perché può essere imprevedibile: anche se non ti guarda riesce sempre a pescarti e te la mette lì.

\r\nCon chi si trova meglio Giovinco nell’attacco bianconero?\r\n

Come cambia il mio modo di giocare con Vucinic, Matri e Quagliarella? In linea di massima alcuni movimenti sono sempre gli stessi perché sono quelli degli schemi e in generale non cambio molto. A parte assecondare le caratteristiche di ognuno, ma questo è abbastanza ovvio. Bendtner? Ha segnato 27 gol in Nazionale e una quarantina in Inghilterra: basta questo, no? Mica lo devo scoprire io. Come l’ho visto nella partita di San Siro? Non è stata una serata esattamente facile per loro e poi giocava contro i difensori più forti del mondo. Se ha i piedi buoni? Sì, è vero. Dicono in Inghilterra che esageri nel cercare la giocata più difficile? Se uno sta bene e ti senti in forma ci può stare.