Da buon “presidente operaio” Tommaso Ghirardi ha preferito il ritiro con la squadra a un capodanno al caldo tra Maldive e Caraibi («Mi piace più essere qui, insieme a giocatori e staff, che a divertirmi in giro per il mondo»). Alla ripresa, il 6 gennaio, al Tardini arriva una Juventus reduce da 5 sconfitte nelle ultime 6 partite. Presidente non c’era un momento peggiore per affrontare i bianconeri. «In realtà sono contento di affrontare la Juve dopo la pausa. Ripartire è sempre difficile. E farlo contro i bianconeri ci protegge da eventuali cali di tensione: gli stimoli e la concentrazione saranno a mille, impossibile adagiarsi».\r\n\r\nLo stimolo arriverà anche dalla classifica: con un successo il Parma scavalcherebbe la Juventus. \r\n«A questo non penso. Vincere è dura, c’è troppa differenza di valori. Servirebbe una Juve bruttina e un Parma perfetto».\r\n\r\nLei che conosce molto bene i dirigenti juventini, che idea si è fatto della crisi bianconera?\r\n«Mi sembra un momento dove tutto gli gira male. Diego fatica, ma vedrete che ripeterà il percorso di Platini e Zidane. E non dimenticate che si tratta di un progetto all’inizio, con un tecnico alla prima esperienza».\r\n\r\nFerrara è in bilico. Il suo Parma, indirettamente, potrebbe aiutarlo ma anche affossarlo.\r\n«Noi vogliamo vincere. E basta. Non pensiamo a Ferrara. Detto questo, secondo me Ciro va sostenuto e protetto».\r\n\r\nAlla Juve piace molto Galloppa: giovane e perfetto per il centrocampo a rombo.\r\n«Non le piace solo Galloppa. Con Secco e Blanc abbiamo parlato di tante cose: la Juve apprezza diversi nostri giocatori e noi alcuni juventini che magari a Torino giocano poco».\r\n\r\nQuindi per Galloppa c’è margine di trattativa, magari inserendo qualche contropartita.\r\n«Vedremo più avanti. Cedere Galloppa non è una nostra priorità. E sul giocatore ci sono tanti club».\r\n\r\nTrovi l’intervista integrale sull’edizione di Tuttosport oggi in edicola