Genoa-Juventus 0-1, le pagelle: Pirlo – Pogba genio e sregolatezza

Una Juventus arcigna espugna Marassi al cospetto di un Genoa molto volitivo ma altrettanto falloso e scorretto. Alla fine vince chi ha meritato di più, viste che Mazzoleni e i suoi assistenti hanno pesantemente condizionato la partita con evidenti errori soprattutto contro la Vecchia Signora. Le pagelle:

Buffon 7.5: In un’annata che lo ha visto protagonista più come sostegno per gli scarichi della difesa che come portiere a tutti gli effetti, quella di ieri sera è stata l’ennesima dimostrazione di come Gigione possa collocarsi a buon diritto sul podio dei tre migliori numeri 1 in circolazione, mostrando una forma fisica ed una tenuta sul campo da far invidia persino ai giovani emergenti. Sereno nello smanacciare via nel primo tempo un paio di cross potenzialmente pericolosi, si fa trovare altrettanto puntuale nel respingere con grande fermezza una fucilata ravvicinata del rossoblù Bertolacci e parando in tuffo, nella seconda metà di ripresa, un rigore impreciso dell’attaccante Calaiò, mantenendo così inalterato il punteggio e lanciando la propria squadra verso la vittoria. Partita più avvincente, nel giorno delle 476 gare come Zoff, non poteva immaginarla. Chapeau Gigi!

Difesa 6+: Arcigni. Contro un avversario letteralmente indiavolato e pimpante per 90 minuti filati, il compito di mantenere la porta inviolata, ieri sera, non era affatto impresa da poco, e con l’assenza last minute di Barzagli a gravare il peso della situazione le cose sarebbero potute andare sicuramente per il peggio. Nonostante le incombenze del momento, tuttavia, la retroguardia ha retto bene agli assalti dei padroni di casa, ostentando una sicurezza ed una padronanza nella gestione degli episodi impressionante. Abili e tranquilli nell’amministrazione del possesso, hanno concesso ai rossoblù una sola occasione per mirare la porta, ma escludendo quel colpo estemporaneo di Bertolacci ed il rigore mancato di Calaiò, di palle clamorose per il grifone non ce ne sono state.

Esterni 6-: In calo. Dopo le ultime grandissime prestazioni a cui questi due ci avevano abituati, ci si poteva aspettare molto di più nella gara col Grifone e nonostante la ampia pressione portata dalla squadra di Gasperini, qualcosa di più, effettivamente, si poteva fare. Lenti, spaesati e poco precisi nel palleggio, hanno sbagliato molte giocate nella zona offensiva del campo, mancando spesso il tocco, l’intervento o la mossa giusta. Limitandosi al solo ruolo di difensori aggiuntivi, hanno apportato sì un sostegno maggiore alla retroguardia difensiva, ma non riuscendo mai a sfondare nella propria fascia di competenza, hanno pure contribuito all’abbassamento eccessivo del baricentro di squadra, retrocedendo troppo, nelle situazioni difensive, sulla linea dei centrali.

Centrocampo 6.5: Un’altalena di emozioni. Quella di ieri sera è stata palesemente la gara più difficile delle ultime uscite stagionali e come solitamente accade nelle situazioni più complicate, il reparto che soffre di più la pressione dell’avversario è proprio quello in mezzo al campo. Troppo mosci, leggeri, nei contrasti coi rossoblù, hanno sicuramente patito un iniziale sbigottimento di fronte all’aggressione costante dei giocatori di Gasperini, da elogiare, in questo senso, per l’atteggiamento mostrato in campo. Bravi nel riprendere parzialmente in mano le redini della partita, sono riusciti ad impensierire, soprattutto sul finire di primo tempo, la retroguardia avversaria, trovando in Pogba e nei suoi lampi di genio l’arma più temibile per colpire. Dalle sue giocate, dai suoi colpi di tacco, sono nate le occasioni più importanti per i bianconeri, che non potendo fare affidamento sulla presenza di Vidal, completamente fuori fase e a tratti lontano dal giocatore prodigioso che è, ha costruito la propria forza sull’inventiva del francese e sul lavoro, preziosissimo, di un sacrificato Pirlo, ingabbiato come spesso siamo abituati a vedere nelle ultime stagioni nella marcatura asfissiante di un avversario. Se lo spazio per rendersi pericoloso gli viene limitato, allora sfrutta alla perfezione quel poco che gli viene concesso, e da una punizione dal limite a due minuti dalla fine, inventa una traiettoria prodigiosa da 7 in pagella, che sblocca, chiude e archivia una partita dall’esito tutt’altro che scontato. E’ un fattore chiaro a tutti, la differenza, in circostanze similari, la fanno i grandi giocatori, e la Juve fortunatamente ne possiede parecchi.

Attacco 6-: Se nelle precedenti uscite era stato il reparto determinante, stavolta è stato invece quello che ha incontrato maggiori difficoltà, incapace di infierire letalmente la retroguardia avversaria. Troppo similari nei movimenti e nello stile di gioco, le due punte schierate da Conte nel match col grifone non sono mai riuscite a completarsi perfettamente nel corso della partita, mancando quell’affinità di coppia che in altri duetti abbiamo invece apprezzato. Imprecisi, macchinosi e poco spigliati, hanno sbagliato quasi tutte le giocate che gli sono capitate tra i piedi e solo nella circostanza della rete annullata ad Osvaldo è stato effettuato il movimento giusto per puntare la porta. Molto più reattivo dei titolari, invece, si è dimostrato il subentrato finale Fabio Quagliarella, che in barba a chi lo ha criticato aspramente dopo la fine del mercato invernale, è riuscito a crearsi lo spazio per qualche spunto interessante e a trovare proprio da uno di questi, a due minuti dalla fine, la punizione decisiva per il gol di Pirlo.

Conte 6+: Tanta, tanta, tanta fatica. Nella sfida andata in scena ieri sera a Marassi, la squadra dai potenziali 100 punti a fine stagione ha incontrato non poche difficoltà contro un avversario letteralmente straripante, che ha vinto quasi tutti i duelli individuali con l’ospite bianconero. Affaticati, confusi e lenti nei movimenti, gli undici mandati in campo da Conte non sono stati in grado di creare in 90 minuti di gioco una concreta occasione da gol per impensierire Perin. Nonostante le immani problematiche di sorta, tuttavia, sono stati strappati dal fortino rossoblù tre punti fondamentali e che dopo una gara del genere, a questo punto della stagione, iniziano ad assumere la forma di sentenze definitive. Sentenze che dichiarano per l’ennesima volta la supremazia incontrastata di questo gruppo in territorio nazionale.