“Caro Direttore,\r\nleggo sull’edizione di oggi che la Panini ‘immortala nei suoi archivi il pareggio e non la vittoria milanista» e che «Alla stessa maniera, d’altronde, si regola l’Uefa per le Coppe Europee’. Nulla di più corretto: tali sono infatti le norme che disciplinano sia le gare di Champions League, sia quelle di Europa League, sia, che è quello che interessa, quelle di Coppa Italia. Il punto però non è a mio parere questo, perché naturalmente non ho mai posto in dubbio che sia stata la Juventus a ‘passare il turno’.\r\n\r\nIl mio punto (di vista) attiene infatti – e invece – alla presunta imbattibilità della Juventus. Che, tenuto conto dei novanta minuti regolamentari, l’ha perduta. Questa conclusione mi pare si possa ricavare dalla Regola 7 del Regolamento del Giuoco del Calcio vigente, che prevede per l’appunto che ‘la gara si compone di due periodi di gioco di 45 minuti ciascuno, a meno che una diversa durata sia stata convenuta di comune accordo tra l’arbitro e le due squadre’. Tale però non è il caso del nostro, perchè, ferma la durata della gara di 90 minuti (più recupero), l’aggiunta dei supplementari è derivata nel caso specifico dal Regolamento della competizione.\r\n\r\nConclusione ne è che, esclusivamente ai fini del record di imbattibilità, non può dirsi che la Juventus l’abbia mantenuto, mentre deve senz’altro affermarsi che essa ha vinto la semifinale di Coppa Italia”.
\r\nNon si è fatta attendere la replica dell’omologo bianconero, Giuseppe Marotta, che garbatamente replica a Galliani con le seguenti argomentazioni:\r\n
“Mi sembra che già la ‘Gazzetta’ abbia spiegato cosa conti a livello di statistiche. In caso di supplementari, va archiviato il risultato finale e non quello parziale del 90′. E francamente mi sembra una cosa anche logica. Dopo il 2-1 di Maxi Lopez, arrivato a dieci minuti dalla fine, non eravamo fuori, e sapevamo di poter contare su un’altra mezzora di gioco se non avessimo fatto sciocchezze entro il 90.\r\n\r\nInsomma in una gara di campionato rimetti la palla al centro e carichi subito a testa bassa per cercare il pareggio: o ci riesci oppure becchi un altro goal in contropiede. In Coppa, in una situazione come quella che è capitata a noi, il discorso è inevitabilmente diverso. Le strategie cambiano, e si gestisce il tutto con maggiore freddezza, proprio perché sai di avere più tempo grazie ai supplementari…”.
\r\nLa Gazzetta, intanto, ribadisce il proprio punto di vista evidenziando che “l’imbattibilità della Juve di Conte dura da inizio stagione. Il totale ha raggiunto quota 32: 28 partite in campionato e 4 in Coppa Italia (ben due volte in questa manifestazione i bianconeri hanno giocato i supplementari, con Bologna e Milan). In assoluto l’imbattibilità della Juve dura però dall’ultima giornata dello scorso campionato. Infatti i bianconeri non perdono dalla trasferta di Parma, alla penultima giornata del campionato 2010-11”.\r\n\r\nLa domanda sorge spontanea: ma cosa frega al Milan dell’imbattibilità o meno della Juventus?