Calciopoli & Co

Galliani: “A causa di Calciopoli in Europa non contiamo più”

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, ha più volte detto di non voler parlare di Calciopoli, eppure stamattina, alla presentazione del Milan Golf Tour, ha toccato l’argomento parlando del ranking Uefa dell’Italia: «Uno degli effetti di Calciopoli è stato quello di aver inciso sul ranking Uefa dell’Italia. Ormai è quasi certo che la Germania ci supererà. Abbiamo meno di 0,5 punti di vantaggio sulla Germania ed è ormai certo che dal 2012 perderemo una squadra in Champions, e forse pure dal 2011».

IN EUROPA IL PEGGIO DEL CALCIO ITALIANO
«Calciopoli ha fatto sparire le squadre più forti dall’Europa e al posto loro sono andate formazioni meno attrezzate – ha detto Galliani – con tutto il rispetto per il Chievo, ma è chiaro che non può avere le stesse prospettive della Juve». Il problema dell’Italia per Galliani è che «non è una nazione bensì un insieme di comuni» e quindi «non ci si rende conto che in Europa ogni squadra fa corsa non solo per sè ma anche per gli altri».

PEGGIO DELLA FRANCIA
«La Germania ci sta superando per due motivi: uno è appunto Calciopoli, l’altro è invece dovuto ai mondiali del 2006, che hanno permesso la costruzione di nuovi stadi. Questo ha instaurato un circolo virtuoso che ha comportato grandi ricavi, nuovi giocatori e squadre più competitive. Se dovesse aggiudicarsi la Francia gli europei del 2016 saremo destinati a essere sorpassati anche da loro. D’altronde è chiaro che gli stadi sono pieni proprio perché sono belli. L’unica speranza? Che l’Inter vinca la Champions e che sia il Bayern sia l’Amburgo, quest’ultimo in Europa League, vengano eliminate in semifinale».

INCENTIVI PER L’EUROPA LEAGUE
«L’idea di dare incentivi economici a chi va in Europa League è mia. Io essendo presidente di serie A, devo pensare agli interessi del nostro calcio, quindi anche se i tifosi milanisti possono tifare contro l’Inter, io comunque devo tifare non per l’Inter in quanto tale ma in quanto squadra italiana».

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Pubblicato da
Alberto Zamboni