FIORENTINA: Boruc; De Silvestri, Gamberini, Kroldrup, Pasqual; Behrami (31’ s.t. Donadel), Montolivo, Vargas; Cerci (24’ s.t. Liajic); Mutu, Gilardino.\r\nA disposizione: Frey, Camporese, Comotto, D’Agostino, Babacar.\r\nAllenatore: Mihajlovic\r\n\r\nJUVENTUS: Buffon; Motta (13’ s.t. Sorensen), Bonucci, Barzagli, Grosso; Melo, Aquilani; Krasic (14’ s.t. Del Piero), Marchisio, Pepe; Matri (27’s.t. Toni).\r\nA disposizione: Storari, Traore, Salihamidzic, Martinez.\r\nAllenatore: Del Neri\r\nARBITRO: Orsato di Schio\r\nAMMONITI: 17’ s.t. Sorensen\r\n\r\n\r\n\r\nLE PAGELLE di NUMERO7\r\n\r\n\r\nBuffon s.v.: praticamente spettatore non pagante. Sulle due uniche occasioni per la Fiorentina avrebbe potuto comunque fare ben poco.\r\n\r\nMotta 5: molto meglio rispetto al passato in fase difensiva, continua a sbagliare semplici passaggi ed è poco efficace nelle incursioni.\r\n\r\nBarzagli 6: sempre puntuale nelle chiusure, sbroglia con eleganza un paio di situazioni complicate. L’affiatamento con Bonucci è cresciuto, ma gli avversari di oggi non crediamo siano un buon banco di prova.\r\n\r\nBonucci 6: salva in due occasioni il risultato, pare più attento e meno superficiale di altre occasioni. C’è da dire, come per Barzagli, che gli avversari hanno fatto ben poco per impensierirli.\r\n\r\nGrosso 6: parte molto bene, si incunea un paio di volte impensierendo gli avversari e cercando di trovare il varco che gli attaccanti non trovano. Abbastanza attento in fase difensiva, cala alla distanza.\r\n\r\nPepe 5: più arruffone del solito e poco incisivo. Del Neri lo manda a destra, a sinistra, poi dietro la punta. Oltre ai limiti tecnici, evidenzia l’insofferenza per la confusione tattica del tecnico di Aquileia.\r\n\r\nKrasic 4,5: come Pepe viene sballottolato da una parte all’altra, ma ha l’aggravante di tentare sempre e solo la solita giocata. Testa giù, corsa verso il fondo e pallone che sbatte contro il difensore. Impari a variare altrimenti serve a poco.\r\n\r\nFelipe Melo 6,5: il più positivo del centrocampo, mette ordine e cerca di tappare le falle anche con qualche fallo tattico. Beccato dal pubblico con cori razzisti di cui, siamo sicuri, nessuno parlerà.\r\n\r\nAquilani 5,5: si muove tanto e dà un mano anche in fase difensiva. Sbaglia qualche passaggio di troppo e da uno come lui ci si aspetta sempre il salto di qualità.\r\n\r\nMarchisio 6: corre, si danna e nel secondo tempo fa praticamente il difensore aggiunto. Svolge alla perfezione il compito assegnatogli dal mister, quello di difendere la propria difesa a tutti i costi.\r\n\r\nMatri 6: svaria su tutto il fronte d’attacco, ma di palloni ne vede pochi. Prova il gol della domenica con una girata che ricordava tanto un celebre gol di Van Basten. Con questo atteggiamento tattico può fare davvero poco di più.\r\n\r\nSorensen 5,5: lento e impacciato, subisce Vargas in un paio di occasioni prima di prendere le contromisure. I piedi sono queli che sono, difficile chiedergli di più.\r\n\r\nDel Piero 6: ha il merito di essere l’unico ad aver impensierito il portiere viola. Mezz’ora nella quale poteva fare davvero poco visto l’andazzo della gara.\r\n\r\nToni s.v.: come se non fosse entrato.\r\n\r\nDel Neri s.v.: non lo merita il voto il tecnico bianconero. Neanche negativo. Un allenatore che nella conferenza stampa pre-partita dichiara che “arrivare o non arrivare in Champions non importa, è una sciocchezza”, non merita neanche di essere criticato. Deve essere compatito in attesa della sua dipartita. La Juventus, sia per l’obiettivo in ballo sia per l’avversario (i nemici di sempre viola, che per giunta non hanno più nulla da chiedere al campionato) dovrebbe scendere in campo con gli occhi della tigre, e invece sfodera una prestazione senza infamia e senza lode. Zero idee, zero tiri in porta. Si pensa solo a difendere lo 0-0 e il punticino che a cosa possa servire un giorno Del Neri ce lo dirà. Era la quarta finale e come tutte le finali si sarebbe dovuto giocare per vincere, non per pareggiare.\r\nAbbiamo conquistato una salvezza tranquilla, probabilmente nelle idee del mister, abituato a lottare per quei traguardi, quindi bicchiere mezzo pieno, un punto che muove la classifica (cit. Del Neri) e tutti contenti sotto la doccia. La Juventus è un’altra cosa.