Primo (e minimo) obiettivo stagionale raggiunto. La Juventus, dopo aver superato 1-0 il Valencia fra le mura amiche, ha ottenuto il meritatissimo pass per gli Ottavi di Finale di Champions League. Se da capolista o da seconda del Gruppo H, lo dirà l’ultima partita del girone contro la matricola Young Boys in programma il prossimo 12 dicembre in terra elvetica. La Vecchia Signora, contro i Blanquinegres, non è stata sfavillante, poiché un tantino confusionaria e financo evanescente negli ultimi 16 metri, ma assai convincente per piglio e atteggiamento mentale, soprattutto in fase di non possesso, tenendo quasi sempre il baricentro alto ed effettuando una buonissima (e costante) pressione sul portatore di palla avversario. Al netto di ciò, dunque, 3 punti pienamente meritati. Sabato 1 dicembre, alle ore 18:00, la truppa bianconera varcherà la soglia dell’Artemio Franchi di Firenze per disputare una gara molto delicata, con la Fiorentina, di notevole importanza per entrambe le compagini.
La Viola di Stefano Pioli sarà depauperata dall’infortunio di Pjaca, ma potrebbe recuperare in extremis il capitano Pezzella. Pertanto, ipotizzabile un 4-3-3 formato da: Lafont; Milenkovic, Ceccherini, Vitor Hugo, Biraghi; E. Fernandes, Veretout, Benassi; Chiesa, Simeone, Mirallas (Gerson). Max Allegri non potrà contare certamente sull’apporto di Khedira ed Emre Can, mentre recupererà Bernardeschi. Alex Sandro, invece, al 99% non sarà della partita. Il tecnico labronico potrebbe varare un 4-3-2-1 composto da: Szczesny; De Sciglio (Cuadrado), Benatia (Bonucci), Chiellini, Cancelo; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Dybala, Cristiano Ronaldo; Mandzukic. Da non escludere assolutamente un’ipotesi di 4-3-1-2 con la Joya alle spalle del tandem Mandzukic–Ronaldo e la possibilità di vedere Cuadrado nel ruolo di mezz’ala destra affianco a Bentancur e Matuidi.
La Fiorentina, alla quale manca la vittoria dalla settima giornata, quando sconfisse l’Atalanta per 2-0 al Franchi, si trova attualmente al decimo posto in classifica con 18 punti, in una posizione a dir poco deludente rispetto alle ambizioni di inizio stagione. La squadra gigliata, in fase di non possesso, tende ad alzarsi moltissimo e ad accorciare prontamente sul possessore di palla avversario per inibire la costruzione bassa, oltre ad effettuare continui ripiegamenti con gli esterni alti per evitare di abbondonare i terzini nell’uomo contro uomo. Altra peculiarità della formazione toscana è la ricerca dell’anticipo sulle seconde palle, volta a ribaltare immediatamente l’azione attraverso una transizione positiva rapida e ficcante. Per ciò che concerne la fase di possesso, sovente l’avvio della manovra avviene tramite la Salida Lavolpiana, ossia mediante l’abbassamento del vertice basso di centrocampo posizionato in mezzo ai due centrali difensivi che tendono leggermente ad allargarsi, così come i due esterni difensivi molto alti e larghi pronti a sfruttare la profondità del campo. Anche le due ali si aprono tantissimo, giocando quasi sulla riga per usufruire al meglio dell’ampiezza.
La Juventus dovrà provare ad architettare la trama con 2/3 tocchi al massimo, muovendo la sfera per cercare sfogo e sbocco sulle fasce, nonché per pescare l’uomo fra le linee con lucidità, precisione chirurgica e tempi giusti. Importante sarà ricorrere anche all’attacco diretto non appena si presenterà l’occasione, in modo tale da sorprendere il pacchetto arretrato della Viola. In fase difensiva, invece, occhi aperti agli improvvisi tagli alle spalle e alle classiche imbucate degli avanti guidati da Pioli, situazioni per le quali Chiellini e compagni non dovranno mai permettersi il lusso di perdere la concentrazione. Le motivazioni, in sfide come queste, rappresentano sempre una componente parecchio rilevante, anche (e soprattutto) per l’antica rivalità fra le due tifoserie. Ma per i campioni d’Italia sarà cogente far prevalere il proprio strapotere fisico e tecnico, in maniera da tornare a Torino con il bottino pieno e senza eccessivi patemi d’animo che potrebbero mettere a dura prova la resistenza coronarica del popolo juventino.