Fiorentina-Juventus: il giudizio di dio con i migliori (pochi) e i peggiori (tanti) di ieri.
SZCZESNY 5.5 Non può nulla sul gol, ma è più dalle parti dei libri sbagliati, come Fuoco su Napoli, di Ruggero Cappuccio che comincia con una grande intuizione e finisce con la domanda: ma perché ho deciso di leggerlo? L’indecisione con la palla che rimbalza in area piccola spiega tante cose, anche il finale orribile del libro.
CHIELLINI 4.5 A volte ritornano, ha scritto Stephen King e il Capitano si sveglia in una partita dell’orrore: controlla la palla in aria piccola, come il primo che muore in un qualsiasi slasher; la sua insistenza nell’impostare ha l’aspetto del poliziotto che non crede nella maledizione sumera e la sua faccia tosta nell’avanzare, palla al piede, è il non dividiamoci delle vittime del maniaco, che si separano un attimo dopo averlo pronunciato.
BONUCCI 5 Nonostante al suo fianco ci fosse Venerdi (Chiellini) sembra il naufrago Crusoe: ogni tanto fa un lancio, ma ormai stanco lascia al compagno il dramma di dover impostare. Viene salvato dal disastro perché esce.
DE LIGT 5 Thomas Mann nelle fantasie del dottor Faustus racconta che il diavolo negli anni ‘30 perdeva tempo con un musicista classico; nel mondo reale il demonio incontrava Robert Johnson a un crocicchio e lo costringeva a inventare il blues. Va bene che Thomas Mann ha vinto il premio Nobel per la letteratura, ma De Ligt potrebbe vincere quello per la fisica, non appena capirà che può passarla in avanti, malgrado Chiellini.
ALEX SANDRO 5.5 Ieri sera ho aperto la pagina wikipedia di Soldato d’Inverno (per prepararmi alla serie Falcon and Winter Soldier). Tra le abilità del Soldato c’è quella di conoscere parecchie lingue. Capisce il francese, ma parla fluentemente il latino: con mio padre e con Papa Ratzinger. Se avesse fatto quel gol e mi avesse passato la versione di latino, a scuola, avrebbe preso ben oltre la sufficienza (sia Alex che la serie TV)
BENTANCUR 5 È come una serie senza lode alla Gotham. Una serie di personaggi loffi, il commissario Gordon senza baffi, il pinguino che sembra un modello di Dolce e Gabbana e, nonostante i passaggi sbagliati, qualche dialogo lo azzecca anche lui.
RABIOT 5 Salta con le braccia larghe perché in quel modo, a casa, gioca a fare l’elicottero, come ha letto sul magazine di Art Attack, unica rivista che sua madre lo ha autorizzato a leggere. Ah, può anche guardare i cartoni di Pjmasks- I Superpigiamini. Il resto è considerato troppo violento.
MCKENNIE 5.5 Sembra Quanah Parker, capo dei Kwahadi Comanche che ridicolizza il Colonnello “Mano Cattiva” MacKenzie. Però insieme alla sua tribù perde la guerra, o la pareggia.
RAMSEY 4 Ha giocato? Ah sì, ha giocato. L’universo ha due costanti: gli errori di Aaron e la velocità della luce. Inutile come l’ultimo libro di Sophie Kinsella. I love shopping in lockdown (l’ha scritto? Potrebbe). Sbaglia anche un gol, ma il voto è per quel che non ha fatto vedere né prima e né dopo.
CUADRADO 6 Almeno prova a saltare l’avversario, ma i cross che arrivano diretti in tribuna hanno lo stesso ritmo dei tardo spaghetti western: Mannaja ed El Macho che, solo per titoli, non avrebbero mai dovuto essere prodotti.
KULUSEVSKI 6 Ci mette foga e non è perfetto. I poliziotti di Illang The wolf Brigade sono sadici violenti e criminali, ma almeno provano a saltare l’uomo. Dal limite non si sa perché tira le freccette invece di usare le bombe.
DYBALA 5 Se “quel pasticciaccio brutto di Via Merulana” lo si prende per un giallo, non sta in piedi come Dybala; eppure quando accarezza il pallone lo fa con maestria, come Gadda, e anche se è un giallo senza colpevole, fa partire l’unica azione degna della Juve nel primo tempo.
MORATA 6.5 Entra in scena alla Casanova, approfitta delle debolezze altrui e firma un gran gol. Poco altro per carità, nessuna seduzione, nessun mano infilata in una scollatura, nessuna palpatina. Però le occasioni di eccedere e di conquistare una concubina sono davvero poche e i suoi compagni di squadra nemmeno gli presentano una ragazza nuova.
RONALDO 4 Sta seguendo un seminario con la SOAS in Filosofia dell’Asia Orientale sul taoismo e lo ha applicato al calcio. Il non agire, però, non gli sta facendo un grande servizio e, nonostante si stia preparando all’Europeo, evita di partecipare alla manovra e, quando tocca palla, la perde.
PIRLO 5 Il primo tempo lo ha dedicato a guardare la partita. Non appena ha cominciato a leggere la Vendetta del quintaglio, le cose sono migliorate per la squadra, non per lui. Inserire quel mediocre libro (science-fantasy?) nella gloriosa collezione Urania è come tacere a Chiellini che impostare non è cosa sua e far giocare Ramsey, il calciatore invisibile (che in Urania ci potrebbe stare, ma non in campo).
TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Per carità il rigore ci poteva stare e allora non protesteremo perché se l’annata è storta, dipende dalla dirigenza, dall’allenatore e dalla squadra, eppure il problema è un altro.
Alla telecamera c’è un arbitro. In campo c’è un arbitro. I due potrebbero abbreviare i tempi della decisione e fare ciò che ha decretato la nascita della civilizzazione e la fine delle guerre: parlarsi.
Che senso ha per l’arbitro correre a vedere le immagini, se un altro arbitro ha già visto?
E poi non c’è nemmeno la pubblicità, ma l’insicurezza di qualcosa di interpretabile.