A Palermo la Juve aveva fallito la prova del nove ( tanti erano a quel momento gli impegni ufficiali sostenuti dai bianconeri), la decima con la Fiorentina non ha proposto sostanziali passi in avanti sul piano della manovra. Dieci partite non sono poche. Sicuramente risultano sufficienti per sottolineare cosa, al momento, non funzioni nella Juve 2009/ 10. Quanto alle soluzioni, trovarle tocca essenzialmente al tecnico. Ma a qualche conclusione possiamo arrivare anche noi sulla base di quanto abbiamo visto. E pure di quanto non abbiamo visto in questi primi tre mesi.\r\nCon il rombo è fondamentale che il gioco non si sfilacci. Invece la distanza tra Felipe Melo e Diego è spesso eccessiva. Il problema si è manifestato con regolarità, soprattutto in casa.\r\nGrosso sta deludendo le attese. Ma la vera lacuna è a destra: Zebina è incostante, Grygera inadatto al sistema. E’bene riprovare Caceres e tornare sul mercato a gennaio. Inoltre i centrocampisti devono aiutare.\r\nCon due mediani affiancati, i trequartisti avversari sarebbero in difficoltà. La Juve ha giocatori adatti al 4-2-3-1: Marchsio, Poulsen, Sissoko. Felipe Melo, poi, sarebbe aiutato nell’impostazione.\r\n Il brasiliano è stato decisivo soltanto contro la Roma. Dopo il match con la Fiorentina ha espresso il desiderio di giocare più vicino alla porta avversaria. Cambiando modulo, se ne sfrutterebbe meglio il talento.\r\nE oggi infatti il tecnico bianconero ha testato sul campo lo schema, con Melo e Sissoko centrali e Camoranesi, Diego e un insolito De Ceglie sulla linea dei trequartisti dietro la prima punta. A due giorni dalla sfida di Champions League contro il Maccabi Haifa, la squadra ha proseguito la preparazione con una seduta mattutina a Vinovo, la prima con il gruppo al completo dopo il defaticante di ieri. Ancora assenti Del Piero, Marchisio e Salihamidzic. Tiago ha lavorato con intensità agli ordini del preparatore Andrea Scanavino. Programma regolare per il resto dei giocatori.