Ferrara: “Non guardiamo la classifica. Marchisio il migliore del 2009. Non sarà la mia utlima partita”

ciro_ferrara«L’operazione di Buffon era in preventivo, Camoranesi ha avuto questo problema dovuto a una forte contusione, Zebina ha un piccolo fastidio, Poulsen è squalificato… In ogni caso siamo pronti e ci auguriamo che la sosta ci possa restituire qualche giocatore, anche se per qualcuno servirà più tempo. Chiellini mi auguro di riaverlo alla ripresa. Iaquinta? Non so se tornerà subito dopo la sosta».\r\nNell’ultima conferenza stampa dell’anno, Ciro Ferrara esordisce facendo il punto sui giocatori che, per diversi motivi, in questo periodo non sono a disposizione. Tra questi, naturalmente, Gigi Buffon,  operato pochi giorni fa al menisco: «Aggiungere parole su Gigi e su suo valore, in campo e fuori penso sia superfluo. La situazione la conoscevamo, ma ho assoluta fiducia in Alex Manninger che ha gestito molto bene questo tipo di situazione anche lo scorso anno. Già tempo fa avevo parlato con lui, è un professionista serissimo e sa di avere davanti il più forte portiere al mondo e quindi ci sono delle gerarchie. Detto questo gli ho fatto i complimenti per la professionalità che ha sempre messo negli allenamenti e sono convinto che saprà fare bene anche quest’anno».\r\nMolte assenze sono concentrate a centrocampo e in questo senso, la duttilità di De Ceglie, all’occorrenza terzino o ala, potrebbe rivelarsi utile: «De Ceglie ha la capacità di svolgere entrambi i ruoli, ma certo che a centrocampo abbiamo solo quattro giocatori e dunque potrebbe essere più utile in quella zona, anche se ho convocato anche Marrone. Brazzo? la situazione è buona, non ha più fastidio». Molti altri i temi toccati dal tecnico, dal momento della squadra, al prossimo impegno contro il Catania.\r\n\r\nCatania ultimo in classifica\r\n«Non mi interressa la posizione in classifica degli avversari, perché i punti in palio sono gli stessi e dobbiamo essere determinati, sapendo che abbiamo solo da rischiare in questa gara. Chi guarda la classifica pensa che la differenza sia tale da non creare problemi, ma io essendo un uomo di campo, non sono tranquillo neanche con queste partite. Un difetto della Juventus, che aveva anche negli anni passati, è proprio l’aver trovato qualche caduta contro squadre meno blasonate, ma sappiamo che per lottare al vertice devi vincere anche queste partite, magari facendo fatica. Sono formazioni che possono lavorare tutta la settimana, rispetto alle grandi. Questa non deve essere una giustificazione, perché la forza delle grandi è proprio avere rose numerose oltre che composte da giocatori di livello. Certo che il lavoro quotidiano sul campo aiuta».\r\n\r\nDal Bayern a Bari \r\n«Le sconfitte fanno tutte male, ma ci sono sconfitte e sconfitte. Quella di Bari è totalmente diversa rispetto a quella subita pochi giorni prima contro il Bayern. Al di là degli errori commessi ho visto un altro tipo di spirito: la voglia e la determinazione di fare il risultato. Poi il risultato ci ha condannato e diventa difficile anche spiegare il perché a chi non ha visto la partita. Sono abituato a fare critiche e analisi non guardando solo al risultato. Credo che da parte dell’allenatore sia giusto fare così».\r\n\r\nLa vicinanza della proprietà e della società\r\n«Mi ha fatto molto piacere la presenza della proprietà, il ritorno a Vinovo di Andrea Agnelli insieme a John Elkann, la visita del Presidente e il discorso che ha fatto alla squadra. Questa unità di intenti è importante, e non solo nello sport. In un momento difficile bisogna cercare di fare quadrato e la proprietà e la società hanno dato prova di grande compattezza. Il ritorno di Bettega? Sono discorsi che non mi competono. Bettega è stato un mio dirigente per tanti anni, ma non posso mettere bocca in un discorso che riguarda esclusivamente la società»\r\n\r\nL’Inter non è lontana\r\n«Vuol dire che non è tutto un disastro per quanto riguarda il campionato. Chiaramente l’eliminazione dalla Champions fa male, ma non possiamo dire che in campionato non stiamo facendo il nostro dovere. Abbiamo commesso errori, ma non siamo gli unici. Siamo ancora in gioco e siamo costretti a sbagliare meno rispetto alle squadre che ci precedono. Problemi ne abbiamo avuti e qualche errore lo abbiamo commesso, ma non voglio trovare alibi. Meritiamo i punti che abbiamo in classifica e abbiamo meritato di uscire dalla Champions. Potevamo fare di più in Europa e manca soprattutto quella. La squadra ha capito il momento. A volte le parole e gli interventi sono più duri e altre volte bisogna dare fiducia al proprio gruppo. Io sono convinto di avere una rosa forte che va stimolata ogni giorno, a volte anche con qualche rimprovero».\r\n\r\nL’importanza dei senatori\r\n«È difficile fare paragoni con il passato e con giocatori rappresentativi che hanno segnato pagine importanti in questa società. Nella rosa ci sono giocatori che sono cresciuti con questo spirito e riescono a trasmetterlo anche ai nuovi e da questo punto di vista penso sia un buon gruppo. Certo dagli anziani, per militanza, pretendo ancora di più in questo senso, che siano loro a stimolare i compagni e che tutti i giorni, spronino i compagni nuovi e facciano capire loro quanto sia difficile indossare la maglia della Juventus».\r\n\r\nNon si finisce mai di imparare\r\n«Tutti i giorni ho la possibilità di apprendere cose nuove, specie nella gestione del gruppo e nel relazionarmi con la squadra. Bene o male con la stampa avevo già una bella gavetta anche se con responsabilità diverse. Nella gestione di un gruppo penso invece che ci sia sempre da imparare».\r\n\r\nL’Ajax e l’Europa League\r\n«L’Ajax rievoca un passato bellissimo per la Juventus, ma nulla di più La storia ora è diversa e gli stimoli devono essere indipendenti dal blasone della squadra che si affronta. In campionato abbiamo perso punti proprio contro squadre meno blasonate e questo deve farci riflettere. C’è tempo per l’Europa League e non mi pare ora il momento di parlare dell’Ajax. In prospettiva è un appuntamento importante, da affrontare nel giusto modo. Non snobberemo nulla».\r\n\r\nLe voci su Hiddink\r\n«Mi sono preoccupato quando ho visto il tempo che cambiava, visto che questo clima e simile a quello russo… Non sono preoccupato e sono contento della presa di posizione della società. Lavoro con serenità e determinazione»\r\n\r\nI nuovi acquisti\r\n«Loro come altri sono nel mirino della critica ed è comprensibile che le aspettative ricadano su chi arriva alla Juventus, ma devono lavorare in tranquillità. Sono giocatori di valore e devono contribuire al successo della squadra senza sentirsi più responsabili di altri»\r\n\r\nLo juventino dell’anno\r\n«Direi Marchisio, per quello che può rappresentare per il futuro di questa società, perché ha fatto tutta la trafila dai pulcini e perché diventerà il giocatore che potrà prendere in anni questa squadra. In questo senso rappresenta anche una speranza per il futuro»\r\n\r\nLa sfida con Mihajlovic\r\n«Con Sinisa c’è un buon rapporto, anche se da avversari. Una delle poche espulsioni avvenne proprio contro di lui, in coppa Italia contro la Roma, mi fece arrabbiare e gli tirai i capelli. Spero che non accada anche domani…»\r\n(Credits: Juventus.com)