Fernando Llorente come non lo avete visto mai: il bomber della Juventus si è messo a cantare durante la trasmissione El Hormiguero 3.0 su Antena 3. Ospite del conduttore Pablo Motos, il calciatore navarro, campione del Mondo con la maglia della nazionale spagnola, ha risposto alle domande sulla sua esperienza italiana e ha poi mostrato doti canore su cui nessuno avrebbe scommesso.L’inizio in Italia è stato in salita: sia lo scorso anno, sia in questa stagione, ma Llorente ha confermato di aver qualità importanti e alla lunga il suo talento viene sempre fuori.
In Italia gli allenamenti sono più duri. I gol in Champions e in campionato? Beh, quando segno i compagni sono euforici, devi scansarli… Poi si pensa a riposare. Mi piace la vita a Torino. Com’è il tifo? Quello che ho notato appena arrivato è che i tifosi vivono molto il calcio; dal primo giorno mi hanno accolto con una canzone, e io dicevo “ma cos’è questo?”. Sono contentissimo della vita lì e poi ho avuto la fortuna di cominciare bene perché il mio primo anno nel calcio italiano è andato bene e per molti spagnoli non è così. Io solo bello? No – spiega – , è che all’inizio fu un po’ difficile abituarmi al lavoro fisico che lì è più duro rispetto alla Spagna, e poi è normale un periodo per adattarsi alla squadra ma dopo è andato tutto bene… alla fine se l’è dovuta rimangiare quell’affermazione…
Torino ormai è la sua seconda città, si trova benissimo e la sua famiglia è letteralmente incantata dalle bellezze della città, oltre che dalla tranquillità. L’ambiente ideale per un calciatore per fare bene:
In Italia sto benissimo. Mi dicono che ho l’accento italiano. Cantavo quando ero dalla professoressa per imparare la lingua – rivela Llorente – e ridevamo tutti. Con l’italiano tutto ok, non con il napoletano e il romano, eh. In classe c’era un compagno romano, con me…». Le ragazzine a bordo pista applaudono, quando si alza in piedi… Ululati di apprezzamento. «Papà e mamma sono meravigliati di Torino, piazza San Carlo, pizza Castello, muy bonito tutto il centro, anche per i miei.
Poi prende il microfono e canta “Ma quale idea” di Pino D’Angiò: ascoltate che ugola!