Profondo rosso per i club europei che nonostante la prospettiva del fair play finanziario (che andrà in vigore nel 2014) non accennano a mettersi in riga. Come riporta oggi la ‘Gazzetta dello Sport’, in giornata a Nyon, il presidente dell’Uefa, Michel Platini, svelerà lo stato di salute dei club tramite una “relazione comparativa dell’anno 2010”. Il tutto, come dicevamo, rientra nel progetto di fair play finanziario, che nelle intenzioni dell’organo calcistico europeo deve dare “maggiore stabilità finanziaria al calcio e ridurre quegli eccessi che hanno messo in difficoltà molti club negli ultimi tempi”. La situazione, rispetto a un anno fa, purtroppo non è rose,a anzie è addirittura peggiorata: ricavi 11,7 miliardi di euro, costi 12,9 miliardi, perdite record di 1,2 miliardi (+85% rispetto all’anno precedente). Questo primato oggi sarà battuto, soprattutto a causa degli stipendi dei calciatori che incidono per circa il 64% del fatturato (in Italia addirittura il 72%).\r\nIl prossimo 22 marzo a Istanbul, intanto, verranno approvate le sanzioni che vanno dal blocco del mercato europeo (ma non del campionato), alla trattenuta dei premi Uefa sino all’esclusione da Champions ed Europa League. A rischio sono molti dei top club europei: su tutti Manchester City, Chelsea, Manchester United, Barcellona, Milan, Inter, Juventus e tanti altri, che dovranno allineare i rispettivi bilanci entro fine 2013. Se sceicchi e Abramovich vari non se ne curano più di tanto, più preoccupante è la situazione dei club italiani: la Juventus, ad esempio, non può più permettersi di manentere gli ingaggi faraonici di tutti quei giocatori non rientranti nel progetto (Motta, Toni, Grosso, Iaquinta…). Per Marotta ci sarà tanto da lavorare…