“Noi abbiamo un ragazzo, che è un 2001, e adesso ve lo dico: vederlo giocare a calcio a un piacere. Si chiama Nicolò Fagioli, è un piacere perché conosce il gioco. Ha i tempi di gioco giusti, come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono tutti gli anni di ragazzi così”. Queste erano le parole di Massimiliano Allegri in una conferenza stampa del settembre 2018 sull’allora 17enne Nicolò Fagioli.
Dopo alcune stagioni vissute all’ombra dei campioni juventini, il centrocampista italiano è letteralmente sbocciato calcisticamente conducendo insieme ai propri compagni, nella passata stagione, la Cremonese all’incredibile traguardo della Serie A. Per il giovane, sono state 33 le presenze in campionato, impreziosite da 3 gol e ben 7 assist.
Intervistato da SportWeek, alcune settimane fa, Fagioli aveva dichiarato: “Tifo Juve da bambino e per me sarebbe un sogno vestire quella maglia, ma devo capire bene che intenzioni hanno con me. Se hanno in mente un percorso da fare insieme, io sono dispostissimo a condividerlo. Ma i giovani devono giocare. Dove, se in una grande o in una piccola, non lo so. Vedo però che in Italia le cose stanno cambiando, anche Mancini non si fa problemi a chiamarli in Nazionale. Ripeto: se sono forti, i giovani devono giocare. E sì, io mi sento pronto per la Serie A”.
Il contratto del calciatore scade il 30 giugno 2023 e, se le parole sopra riportate sembravano aprire scenari diversi, adesso i piani di Juventus e centrocampista potrebbero coincidere con l’obiettivo di stare insieme nel 2022-23 ed in futuro. Andrea D’Amico, il procuratore di Fagioli, incontrerà la dirigenza per discutere del rinnovo e l’edizione odierna di Gazzetta dello Sport riporta come sia in ballo il prolungamento al 2026. La conditio sine qua non posta dall’ex Cremonese consiste però nel restare nella rosa della Juve in pianta stabile (come CTP), senza andare in prestito. E sembra che sia una possibilità concreta…