Patrice Evra, terzino sinistro della Juventus, non ha preso parte alla disastrosa trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma è d’accordo con la società che ha decretato il ritiro punitivo fino a sabato, quando si giocherà il derby contro il Torino. I bianconeri devono trovare la continuità che hanno avuto nei precedenti quattro anni e l’isolamento potrebbe aiutare soprattutto quelli meno abituati a vincere, come i nuovi arrivati: “Non mi piacciono le squadre jo-jo – dice il francese – , che vincono, poi perdono, poi rivincono… Questa non è la Juve. Quando giochi per questa squadra si deve sempre credere di poter vincere il campionato tutti gli anni. Questo ovviamente non è il momento di parlarne, ma io ogni mattina, quando mi alzo, mi dico che potrei avere la fortuna di vincere il quinto scudetto consecutivo. In questo momento invece stiamo buttando via questa opportunità storica. Un messaggio ai compagni? Rispettiamo questa maglia. Nel primo tempo contro il Sassuolo non l’abbiamo fatto”.\r\n\r\nParole pesantissime quelle di Evra, che dall’alto della sua esperienza internazionale, prova a fare l’uomo spogliatoio:\r\n
Forse certi giocatori non sono coscienti della situazione ed ecco perché siamo in ritiro. Lo abbiamo meritato. Certo – continua – , il ritiro non fa piacere, perché tutti abbiamo delle famiglie, ma ci sono cose più importanti: se il mister e la società ritengono che questo possa aiutare a far capire che quando si gioca per la Juventus si deve avere un grande senso di responsabilità, allora è giusto andare in ritiro.
\r\nQuanto ai risultati altalenanti, Evra non sa dare una spiegazione: proprio quando sembrava che la squadra fosse in crescita è arrivata la quarta sconfitta stagionale. Ora, però sotto con il derby:\r\n
Non sono un mago, non so spiegarmelo. Forse è più facile parlare non avendo giocato, ma come ha detto Gigi quella di ieri non era la vera Juve, perché non si può passare da una prestazione come quella contro l’Atalanta al primo tempo di Reggio Emilia. Bruno Peres? Gli faccio ancora i complimenti per il gol segnato. Ricordo bene quella partita: era la mia prima dopo 50 giorni di stop. Seguii Bruno Peres, poi lo lasciai perché pensavo che lo prendesse in consegna Arturo, cosa che non accadde. Sabato però non sarà lo stesso Evra dello scorso anno. Ora posso accelerare anch’io. So che è un Derby e che per i tifosi del Toro battere la Juve vale quanto vincere un campionato. Questa non è la mia filosofia. Io voglio vincere – conclude – e posso solo dire che sabato l’atteggiamento della squadra sarà quello giusto.
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