Patrice Evra, terzino sinistro della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a ‘Tuttosport’. Al quotidiano sportivo torinese, l’ex Manchester United rivela cosa sia scattato nella testa dei bianconeri dopo la sconfitta contro il Sassuolo a Reggio Emilia. È stata quella la partita della svolta, con il sermone di capitan Buffon del quale ormai si conosce ogni dettaglio. Quello che non si sapeva ancora, però, è che anche Evra ha fatto la sua parte: “Il 28 ottobre- racconta – , dopo la sconfitta con il Sassuolo, c’è stato un incontro tra di noi, io e Buffon abbiamo preso la parola. Ho chiesto ai compagni se sarebbe stato normale buttare il campionato in questo modo, con tutto il rispetto per la Fiorentina e l’Inter, allora al comando. Non ci rendevamo conto della situazione. E io ho chiesto di smetterla con le scuse: basta parlare di maglia troppo pesante, l’ho detto ai nuovi, ai giovani e pure ai vecchi. Contava solo la testa: da quel momento in poi sarebbe stato necessario correre e rispettare la maglia. Perché quando giochi nella Juve, lo fai per vincere il campionato”
Da lì è iniziata una cavalcata che ha visto la Juventus vincere 24 partite su 25 (un pareggio), con numeri da capogiro soprattutto nel 2016: due soli gol subiti, una sola volta la squadra è andata in svantaggio e per soli 9 minuti. “All’inizio tutti avevano detto che la Juve era finita. – continua Evra – Vincere il campionato in questo modo, dopo una super rimonta, è qualcosa di pazzesco: non credo che abbiamo ancora realizzato quello che abbiamo fatto. E’ una cosa incredibile vincere così, a tre giornate dalla fine. Ringrazio i compagni, lo staff tecnico, il club, il presidente. Lo scorso anno, quando sono arrivato, ho stretto un patto con la società: volevo diventare campione per la seconda volta in carriera in una grande squadra. E non finisce qui: con la Juve ho ancora tanto da vincere”.ì
A maggio ci sarà ancora da giocare una finale di Coppa Italia, poi ad inizio della prossima stagione un’altra Supercoppa da conquistare e poi soprattutto la Champions, il sogno dei tifosi bianconeri: “La prossima stagione l’obiettivo sarà conquistare la Champions dopo quello che è successo negli ultimi due anni. E’ una questione di orgoglio: abbiamo fatto il nostro lavoro, un bel lavoro e ora dobbiamo proseguire, perché quando giochi nella Juve è normale vincere. Se arrivi secondo ti criticano, chi gioca per la Juve deve vincere. I tifosi bianconeri hanno sofferto tanto e io non volevo vendere sogni, ma credevo nei miei compagni che hanno qualità enormi, oltre a un presidente perfetto”, sottolinea ancora il francese. “Era solo una questione mentale. Se ci mettiamo in testa di essere i più forti in Europa – continua Evra – , possiamo diventarlo. Costruiamo qualcosa di solido. Dopo aver giocato una finale ed essere usciti agli ottavi, il prossimo sarà un anno importante per la Juve. Noi siamo una macchina da guerra e vogliamo vincere tutte le partite. E Allegri lavora già per essere al top in Champions. A livello psicologico, quest’anno ha dimostrato di essere più pronta rispetto alla stagione precedente. Dal punto di vista dell’organizzazione, la Juve è la più forte in Europa. Noi siamo la Juve, possiamo vincere”.
Grandi meriti per la cavalcata vincente vanno senza dubbio all’allenatore: Allegri ad oggi è uno dei top in Europa, piaccia o non piaccia. “Non gli piace lavorare con gli stupidi. Ti fa vedere la strada. Quello che è accaduto contro il Borussia Dortmund ha dell’incredibile: tutto quello che aveva detto è successo. Allegri è furbo e intelligente: pian piano ha cambiato, mantenendo le basi. Con lui siamo migliorati sul piano del possesso. Lo ringrazio – continua Evra – , lui ha un grande merito per i successi di questi due anni”.
Quanto al suo contratto, si parla di un imminente prolungamento per un altro anno con opzione per un’ulteriore stagione:
“Non è il momento di parlare di questo argomento, anche perché non ho ancora preso la mia decisione. Ringrazio la Juventus, comunque andrà, per questi due anni speciali. Discuteremo con la società alla fine del campionato: sarà un sì o un no, però non so come finirà. Non ci sono problemi, perché in questa società c’è sempre il massimo rispetto. Adesso penso alla finale di Coppa Italia contro il Milan”, conclude.