Esclusiva, Beccantini a Juvemania: “La Juve in Europa League merita 2. La stella a Boniek? Non bocciatelo per le sue opinioni. Calciopoli? A Napoli portate alla luce molte stranezze”

Roberto Beccantini, storico giornalista sportivo ed ex firma del quotidiano ‘La Stampa’, è stato intervistato dalla redazione di Juvemania per fare un primo bilancio della stagione bianconera, oltre che per dire la sua sull’attuale campionato di serie A e sulle ultime vicende relative al processo di Calciopoli in corso a Napoli. Come era facile attendersi, il nostro colloquio ha fatto emergere spunti di grande interesse.\r\n\r\nCominciamo ovviamente dalla Juventus… L’uscita dall’Europa League è un bicchiere mezzo pieno per la Vecchia Signora? Non avendo una rosa adeguata a supportare e sopportare 3 competizioni, d’ora in poi potrà concentrarsi solo sul campionato. A livello economico, però, si rinuncerà a 6-8 milioni di euro che sarebbero stati utili per il mercato. O no?\r\n«Non discuto il ritorno utilitaristico, anche se mi ripugna farlo, visto che, bene o male, stiamo parlando della Juventus. Credo, però, che si debba parlare di bicchiere mezzo vuoto. Con tutto il rispetto per tutte le squadre di tutto il mondo, la Juventus – “anche” questa Juventus – non può raccogliere la miseria di due punti contro il Salisburgo».\r\n\r\nChe voto dà a questo scorcio di stagione bianconera? Marotta e Del Neri le sembra stiano lavorando bene?\r\n«Sei e mezzo in campionato, due in Europa League».\r\n\r\nParadossalmente i problemi maggiori potrebbero sorgere durante la prossima stagione: occorre arrivare assolutamente in zona Champions per disporre di liquidi da investire. E c’è un certo Alex Del Piero da sostituire. L’anno prossimo dovrebbe giusto fare la comparsa per il nuovo stadio… E poi ci sono i prestiti da riscattare o meno. Insomma ci sarà un bel po’ da fare in sede di mercato.\r\n«Concordo. Basta pensare ad Aquilani e Quagliarella, da pagare, appunto, la prossima estate. Per questo, la zona Champions diventa un obiettivo irrinunciabile, anche se sarà molto dura centrarlo. Caso Del Piero: mi auguro che società e giocatore prendano una decisione netta, intera. Il capitano va per i 37, non dimentichiamolo, e il caso Raul – madridista ad honorem, esule a Gelsenkirchen – insegna che se le radici sono forti non sarà certo un momentaneo “temporale” a insidiarle».\r\n\r\nBoniek e la stella nel nuovo stadio Juve. I tifosi bianconeri si sentono un po’ presi in giro, non fosse altro per il fatto che l’attaccante polacco non corrisponde a nessuno dei requisiti proposti dalla società per l’ottenimento del riconoscimento: non è entrato tra i primi 100 per le presenze, per i gol, non è stato capitano, non ha vinto il pallone d’oro… Perché hanno voluto mettercelo a tutti i costi? Che idea si è fatto della vicenda?\r\n«Se Zibì non risponde ai requisiti, è un conto: mi arrendo. Ma se il motivo della protesta è legato alle sue critiche alla Triade, mi ribello. Trovo aberrante – sempre che sia questa la scintilla scatenante – promuovere o bocciare le persone in base alle loro opinioni. Voltaire, dalla tomba, starà scalciando come un mulo».\r\n\r\nIl Milan è in fuga, diciamo “fughina”. Eppure non ha mai dimostrato di essere un’armata invincibile. Tutt’altro! Nelle passate settimane ha avuto parecchi alti e bassi, ma un certo Ibrahimovic ha risolto partite nelle quali i rossoneri non hanno fatto granché. Basterà lo svedese per raggiungere lo scudetto?\r\n«Sì, assolutamente. Nell’ambito di un torneo mediocre come il nostro, Ibra rimane la carta che spariglia. Non a caso, ha vinto gli ultimi sette campionati ai quali ha preso parte: Ajax, Juventus, Juventus, Inter, Inter, Inter, Barcellona».\r\n\r\nL’Inter, invece, sembra proprio aver chiuso un ciclo. Giocatori logori, tecnico non all’altezza, eccessivi infortuni… Quali sono secondo lei i motivi della crisi nerazzurra? E se fosse finito l’effetto Calciopoli? Quell’effetto che li ha fatti vincere per qualche anno facendoli credere invincibili?\r\n«Due motivi, soprattutto: gli infortuni e la pancia piena. Benitez c’entra solo alla voce infortuni, sempre che abbia sbagliato preparazione. Quando si vince troppo, ed è il caso dell’Inter, prima o poi si paga. In compenso, sorrido alle critiche rivolte a Mourinho per aver spremuto i giocatori come limoni. Mi scusi: avrebbe dovuto tenerli in frigo?».\r\n\r\nCalciopoli, a proposito. Le ultime news parlano di sim svizzere intercettabili, ma non intercettate. Strano no? E che dire poi del perito del tribunale di Napoli, De Falco, che da interista si dice “sorpreso per come siano state condotte le indagini”?\r\n«Il processo di Napoli sta portando alla luce molte stranezze. Non credo alla associazione per delinquere, credo alla frode sportiva: al campionato in oggetto, 2004-2005, non erano iscritte soltanto Inter, Juventus e Milan (dettaglio che, in base alle intercettazioni di Calciopoli 2, lo avrebbe reso regolare per somma di irregolarità), ma altre diciassette società, non tutti i dirigenti delle quali hanno toccato i picchi illeciti di Moggi, Meani, Della Valle e, in base ai nastri dissotterrati, Facchetti. Risulterà anche a lei che il dottor Narducci sia furibondo con Auricchio per la storia delle bobine interiste omesse o trascurate. Senza restringere e annacquare le responsabilità dei protagonisti di Calciopoli 1, le intercettazioni di Calciopoli 2 hanno allargato il campo e coinvolto l’Inter. Non mi sembra poco. Guai, però, a cadere nella sciocchezza del “così facevan tutti”. Così facevan molti. Non tutti».\r\n\r\nLa ringraziamo molto per il tempo concessoci.\r\n\r\nIntervista realizzata da Mirko Nicolino