Emerson Ferreira da Rosa, ex centrocampista brasiliano e oggi scopritore di talenti, ha parlato a Marca alla vigilia di Juventus-Real Madrid. Oggi, a 41 anni, l’ex nazionale verdeoro ancora non ha capito cosa sia successo nel 2006, quando la Juve fu retrocessa in Serie B e privata di due scudetti: “Ancora oggi, non ho capito il finale di quella storia – ricorda alla stampa spagnola – . Si dicevano tante cose sugli arbitri, ma chi seguiva la partite si meravigliava per la forza e la tecnica di quella squadra: non aveva bisogno di aiuti per vincere le partite. Nel tempo avremmo avuto grandi possibilità di vincere la Champions League”.
L’addio fu inevitabile: Emerson sarebbe voluto rimanere a Torino, poiché aveva ancora un contratto lungo, ma le esigenze di bilancio del club bianconero imposero la cessione: “Avevo altri tre anni di contratto con la Juve e non pensavo di andare via – insiste – , ma la mia cessione era necessaria per aiutare il club. Con l’arrivo di Capello ho pensato che per me potesse nascere una nuova opportunità e così è stato. Dico sempre che passare dal Real Madrid mi ha fatto sentire completo come calciatore”.
Infine, inevitabile la domanda sulla partita di stasera, valida per l’andata dei quarti di finale di Champions League: “Il Real parte favorito – sostiene Emerson – , ha vissuto un momento difficile però ha recuperato. Non ho mai pensato che la squadra fosse in crisi, è successo ciò che succede a tutte le squadre che vincono la Champions: un momento di difficoltà. La Juve dovrà giocare due partite perfette, deve fare un grande sforzo collettivo, stare molto bene tatticamente per annullare l’attacco degli avversari”.