Paulo Dybala si racconta a Style, il magazine del Corriere della Sera. L’argentino della Juventus racconta alcuni aneddoti del recente passato e guarda al futuro con ottimismo nonostante sia reduce da un periodo non proprio esaltante. “La maglia numero 10? Quando i dirigenti me l’hanno proposto, ci ho pensato, ma non si può rifiutare un’offerta del genere. Per me è un onore e una responsabilità: devo dimostrare che me lo merito ogni giorno”. Già, perché a 25 anni Dybala non ha ancora fatto vedere quello che molti si aspettavano. Forse lo si è caricato di troppe difficoltà, ma se è davvero lui l’erede designato della ‘Pulce’, come spesso gli dicono anche Nedved e Allegri, deve fare di più.
“La vita da giocatori è come un ottovolante: un giorno sei il migliore, quello dopo inutile. Trovare un equilibrio non è sempre semplice – ammette – . Succede a tutti, anche a campioni come Messi e Ronaldo: dopo quello che hanno fatto nella loro carriera vengono ancora criticati”. Qualcuno sostiene che La Joya stia pagando il nuovo ruolo: la presenza di CR7 ha costretto Allegri ad arretrarlo un po’. “Mi piace cambiare. Fare cose nuove, darsi obiettivi a breve e lungo termine: dobbiamo trovare il coraggio di superare i nostri limiti”, risponde Dybala.
Quanto a Cristiano Ronaldo, dopo il mega affare della passata stagione, anche Dybala ha conosciuto un ragazzo normalissimo, che nello spogliatoio si comporta come uno dei tanti. “Nessuno l’avrebbe immaginato, nemmeno noi: pensavamo che fosse solo un titolo di giornale. Visto da vicino, Cristiano è un ragazzo semplice. Ha la sua immagine, il suo carattere, un modo di essere in campo, ma all’interno dello spogliatoio è come gli altri e – conclude – gli piace scherzare con tutti”.
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