Due ragazzi muoiono schiacciati da un TIR sotto al pullmann del Torino

Due ragazzi di 25 e 31 anni hanno perso la vita, e un terzo è ricoverato in gravi condizioni al Cto, dopo che la Bmw sulla quale viaggiavano è rimasta schiacciata ieri sera sotto il pullman del Torino Calcio al rientro da Verona, dopo esser stata tamponata da un camion rubato.\r\nL’incidente è avvenuto al casello di Santena dell’autostrada. Il conducente del camion e una persona che viaggiava con lui sono fuggiti dopo lo scontro, tagliando la recinzione che separa i prati dall’autostrada, facendo perdere le proprie tracce. Due dei tre ragazzi sull’auto sono morti prima che arrivassero i soccorsi: Lorenzo Ghedi, 25 anni, e Fabio Massimo Pozzo, di 31, entrambi residenti a Torino. Il ferito è il conducente della Bmw, fratello di una delle vittime: Paolo Pozzo, 24 anni, ricoverato al Cto in prognosi riservata.\r\nL’impatto, violentissimo, ha ridotto l’auto a un ammasso di lamiere, intrappolando i corpi. Illesi i giocatori del Toro e il guidatore dell’autobus, Mariano Giuliani, 40 anni. Il pullman granata stava superando la barriera del Telepass quando il camion ha tamponato la Bmw spingendola contro l’autobus. La Bmw si è incastrata sotto il motore del pullman che ha proseguito per alcuni metri prima di poter accostare e fermarsi. E’ divampato un incendio che gli stessi calciatori del Toro hanno domato, scendendo con tutte le bottigliette di acqua che avevano a disposizione. Sull’autobus è stato poi recuperato e utilizzato anche un estintore.\r\nI vigili del fuoco hanno liberato a fatica i corpi delle vittime. Per loro non c’è stato nulla da fare. Trasportato al Cto, il ferito ha un trauma facciale: «Forza Paolo, resisti», ha continuato a ripetere uno dei soccorritori per evitare che perdesse conoscenza: «Fra poco sarai in ospedale, vedrai che andrà tutto bene. Resisti Paolo, stai sveglio…».\r\nAttorno al pullman granata il movimento ha attirato l’attenzione dei tanti automobilisti che a quell’ora superavano la stessa barriera dell’autostrada in direzione Torino. Uno di loro, Roberto Minetti, si è avvicinato per vedere se occorreva aiuto: «C’era una grande agitazione attorno a quell’auto disintegrata», racconta. «I calciatori erano scesi. Uno di loro mi ha detto che aspettavano i soccorsi già da diversi minuti».\r\nMinetti accusa: «E’ incredibile che a un casello dell’autostrada come questo non ci sia un punto di pronto intervento attrezzato. Che abbiamo dovuto intervenire i calciatori con le bottiglie d’acqua. Uno dei ragazzi si muoveva ancora, ma nessuno interveniva per soccorrerli ed estrarli perché nessuno sapeva come fare…». Il guidatore del camion e l’altra persona che era sull’Iveco sono fuggiti nei prati. I due si sarebbero coperti il volto col cappuccio delle felpe. Ma le telecamere del casello di Santena che hanno ripreso l’agghiacciante scena potrebbero rivelarsi utili anche per identificare i volti dei responsabili.\r\nLa Scientifica ha già effettuato i rilievi per risalire alle impronte digitali. Solo un’ora dopo la tragedia si è scoperto che il camion era rubato: i ladri si sono impossessati prima della motrice in una ditta di Asti, poi del rimorchio carico di Prosecco alla «Trasma», un’altra ditta astigiana. Considerando il carico, non si esclude che il guidatore dell’Iveco avesse bevuto. Le due vittime e il ragazzo ferito rientravano da una giornata al mare, a Rapallo. Sull’auto c’erano gli asciugamani e gli iPod usati sulla spiaggia.\r\n\r\nCredits: La Stampa\r\nFracassi Enrico