Ieri sera mi sono voluto informare meglio su Giuseppe Marotta, attuale direttore generale della Juventus, per capire da dove fosse partita la sua carriera. Il materiale reperibile è poco ma qualcosa cmq si trova e per farla breve ho estratto da wikpedia i vari passaggi di società che hanno contraddistinto la carriera del DG che la tifoseria Juventina non ha mai amato.
Ho analizzato un po’ le prestazioni delle società che Marotta ha gestito scoprendo diverse cose piuttosto interessanti. In ultima istanza ho raccolto in un unico articolo tutte le mosse di mercato che ha effettuato Marotta da quando è DG della Juventus così da poter conservare nero su bianco l’apporto di questo personaggio alla nostra amata società.
Partiamo dalla carriera di Giuseppa Marotta, in sintesi possiamo riassumerla con il seguente elenco:
Ecco i risultati sportivi ottenuti dalle Società dove Marotta è stato chiamato in causa.
A.S.Varese 1910 S.r.l
Giuseppe Marotta dopo aver gestito le giovanili nella stagione 1978-79 passa alla gestione della prima squadra dove rimarrà fino al 1986 facendo addirittura il presidente nella stagione 1985-86.
Questi sono i risultati sportivi della sua gestione :
In sintesi possiamo dire che arriva e alla prima stagione ottiene la promozione in serie B poi i frutti del suo lavoro mantengono la società in serie B per le successive 5 stagioni ma nelle ultime annate il Varese colleziona 2 retrocessioni di fila prima in C1 poi in C2.
A.C. Monza Brianza 1912 S.p.a
Dopo la doppia retrocessione ottenuta a Varese ottenuta grazie a 6 anni di “duro” lavoro Marotta approda al Monza e vi rimarrà per 3 anni ottenendo esattamente come a Varese una promozione al primo anno di gestione, una salvezza risicata l’anno successivo e l’ultimo anno della sua gestione una retrocessione in serie C1 al terzo anno di lavoro.
Calcio Como S.r.l.
Dopo la terza retrocessione della carriera Marotta passa al Como rimanendovi 3 anni. Sulle rive del lago i suoi risultati sono migliori rispetto al passato, sfiorerà la promozione 2 anni di seguito senza centrarla, come la coppa Italia di serie C persa in finale con il Palermo. Il Como approderà in serie B l’anno successivo la partenza di Marotta.
Ravenna Calcio S.r.l.
Siamo nel 1993 e Giuseppe arriva in Romagna, precisamente al Ravenna che in quegli anni aveva fior fior di giocatori tra cui anche un giovane Bobo Vieri. Al primo anno Romagnolo Marotta centra una retrocessione in C1 dopo un solo anno di serie B ottenuta l’anno precedente dal Ravenna. Anche qui come a Como la società Romagnola centrerà la nuova promozione in serie B (per rimanervi un lustro) solo dopo la dipartita di Marotta. Da notare che nella stagione 1994-1995 Marotta è stato rimosso dall’incarico di DS a favore di Rino Foschi.
S.S.C. Venezia
Nel 1995 Giuseppe Marotta approda al Venezia e vi rimarrà per 5 lunghi anni. Dietro le quinte del Venezia di Alvaro Recoba (in prestito dall’inter) e di Maniero vi era proprio l’attuale DG della Juventus. Beppe arriva nella Laguna quando la squadra è in serie B e naviga a metà classifica, al terzo anno di lavoro ottiene la tango agoniata promozione in serie A con il tecnico Novellino, ma come abbiamo già visto nelle altre occasioni precedenti la gestione Marotta deve presentare qualche lacuna perché dopo una salvezza insperata centrata nella stagione 1998-99 grazie appunto al Cino Recoba e Maniero retrocede malamente in serie B nell’ultima stagione di gestione realizzando solamente 26 punti. Va detto che l’anno successivo la dipartita di Marotta il Venezia riconquista subito la serie A per rimanervi solo 1 stagione ed iniziare un rapido declino verso il campionato dilettanti.
Atalanta Bergamasca Calcio S.p.a.
Siamo negli anni 2000 e Marotta fresco di retrocessione in B con il Venezia passa all’Atalanta altrettanto fresca di promozione in Serie A. L’esperienza di Bergamo durerà 2 anni collezionando grazie anche ad uno splendido Cristiano Doni (poi convocato in nazionale per il fallimentare mondiale in Corea/Giappone) il record di punti in Serie A dell’Atalanta. La nota negativa di questa storia è ancora l’ombra della retrocessione che arriverà nella stagione 2002-03 subito dopo la partenza di Marotta.
U.C. Sampdoria
Nel 2002 il DG lascia la squadra di Bergamo per Approdare nella nuova Sampdoria di Riccardo Garrone, alla Sampdoria Marotta vi resterà molti anni fino al maggio 2010 dove raggiunge con Del Neri prima la finale di Coppa Italia poi la stagione successiva i preliminari di Champions League. I risultati nella parte Doriana di Genova non tardano ad arrivare tanto che Marotta centra alla prima stagione una promozione in Serie A che la Samp inseguiva da qualche anno. Alla Sampdoria Marotta si contraddistingue per aver riportato Cassano dal Real Madrid e per il felice ingaggio di Pazzini. La coppia creata infatti sarà la fortuna della Sampdoria spingendola appunto alla sfiorata qualificazione Champions e alla finale di coppa Italia. Analogia con il passato nella stagione successiva alla separazione con Marotta la Samp retrocede inaspettatamente in serie B.
Juventus F.C.
Siamo alla storia recente, nel maggio 2010 Marotta si dimette dalle cariche ricoperte alla Sampdoria per legarsi con un contratto biennale alla Juventus dove si porterà anche il deludente Del Neri e il talent scout Paratici.
La Juventus esce con le ossa rotte dalla gestione Blanc-Cobolli Gilli e si sta rifondando ripartendo da Andrea Agnelli proprietario/tifoso innamorato della Juventus. Lo stadio progettato e pensato dalla Triade (caduta nel 2006 per farsopoli) sta vedendo la luce e la squadra ha bisogno di essere rifondata dopo la confusione dell’anno precedente che ha visto avvicendarsi Ferrara e Zaccheroni a causa di uno spogliatoio polveriera e della mancata oculatezza negli acquisti post farsopoli.
La scelta di Del Neri come tecnico risulta subito infelice tanto che al termine della stagione 2010-11 la Juventus batte tutti i record negativi della propria storia classificandosi settima fuori da tutte le competizioni europee. Le operazioni di mercato del nuovo DG sono criticate già da agosto 2010 ma su tutti è criticata la scelta di un allenatore assolutamente inadeguato alla gestione sia mediatica che tecnica di una grande squadra.
Nel 2011-12 la Juventus riparte da un simbolo della Juventus Antonio Conte inaugurando inoltre il nuovo stadio. Nel mercato estivo vi sono subito scintille tra il nuovo tecnico e il DG, ma la collaborazione continua dopo un poco convincente chiarimento. La stagione prosegue ed il neo Allenatore Juventino compie un autentico miracolo sportivo centrando il trentesimo scudetto, la finale di coppa Italia e la supercoppa Italiana.
La stagione in corso (2012-13) parte con le solite perplessità relative agli acquisti estivi compiuti dal DG, su tutti il riscatto strapagato di Giovinco (che ad oggi risulta particolarmente preso di mira dai fischi dei tifosi); la maldestra operazione Berbatov che ha creato seri problemi diplomatici con la Fiorentina e il successivo prestito dell’attaccante danese Bendtner. Nonostante le premesse la Juventus rimane la squadra da battere e si laurea campione di inverno con diverse giornate di anticipo.\r\nIl 2013 della Juventus inizia con il Botto : la squadra di Conte perde la prima in casa contro la Sampdoria dopo essere stata in vantaggio, Perde il quinto attaccante in rosa per un grave infortunio e viene eliminata dalla Lazio in semifinale di Coppa Italia.
Ulteriori critiche piovono da carta stampata e tifosi sul DG a causa di un mercato di riparazione che non colma le lacune della formazione bianconera ingaggiando un gregario di dubbia qualità come Peluso per 5 milioni di euro e un attaccante ben incamminato sul viale del tramonto come Nicolas Anelkà.
In dettaglio tutte le mosse di mercato di Giuseppe Marotta dal suo approdo alla Juventus :
Stagione 2010-11 (Bilancio -22.575.000 €)
Acquisti (59.250.000 €)
Cessioni (36.675.000€)
Stagione 2011-12 11 (Bilancio -73.450.000 €)
Acquisti (93.450.000 €)
Cessioni (20.000.000 €
Stagione 2012-13 (Bilancio 19.550.000 €)
Acquisti (57.400.000 €)
Vendite (22.250.000 €)
Riassumendo da quanto analizzato si evince la scarsa programmazione di Marotta nelle gestioni che ha seguito. Tutte le squadre che ha gestito alla fine del suo mandato o la stagione successiva al suo mandato sono finite male, sportivamente parlando. Se questo direttore avesse fatto un buon lavoro non avrebbe colto i risultati solo nei primi anni di gestione ma avrebbe permesso alle società che ha gestito di vivere di rendita sul proprio operato per gli anni successivi. Al contrario ho la sensazione che quando Beppe sentiva odore di bruciato sotto la propria poltrona si limitava a lasciare alla deriva la barca di cui era al comando per concentrarsi su una nuova esperienza.
Bot