Diritti TV, la Juventus si riprende 4 milioni

Dopo un braccio di ferro durato mesi e mesi in Lega Calcio si è giunti finalmente ad un accordo sui diritti TV: la Legge Melandri si era rivelata una vera e propria scheggia impazzita causando una diatriba nella quale rimanevano in ballo qualcosa come 200 milioni di euro l’anno. Ieri l’assemblea di Lega ha deciso di chiudere i conti con il passato (stagione 2010-11) e il presente (2011-12) deliberando la ripartizione di quei soldi sulla base di un compromesso raggiunto: è diventato definitivo il criterio (noto come lodo Galliani-Campoccia) adottato a luglio, in via temporanea, per la fatturazione delle rate già scadute. In soldoni, rispetto alla delibera dello scorso 15 aprile, votata a maggioranza dalle 15 medio-piccole e portata in tribunale dalle grandi (Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma), è stato concesso qualcosa in più a quelle società che, col ritorno alla vendita centralizzata dei diritti tv, erano già state penalizzate, vale a dire i club col maggiore fatturato della A. Con la decisione di ieri, dunque, la Juventus si riprende, rispetto a quanto temuto, circa 4 milioni di euro, l’Inter 2,5 e il Milan 2.\r\nA ciò si è potuti arrivare solo con la correzione della definizione dei bacini d’utenza: oltre ai tifosi ‘puri’, continuano a essere contemplati i simpatizzanti di una seconda squadra ma si riduce della metà (dal 33% al 16%) l’incidenza degli ascolti TV. Se Juve, Inter e Milan hanno accettato rinunciando ai ricorsi, si sono invece opposte Napoli e Roma, che hanno impugnato la delibera (i giallorossi solo per la stagione 2010-11). Contrari pure il Cagliari e, in parte, il Palermo di Zamparini, che come la Roma, era d’accordo a confermare il compromesso grandi-piccole per l’attuale stagione, a patto che prima venissero definite le nuove percentuali di ripartizione, relative al triennio 2012-15, accentuando la componente ‘meritocratica’.