Arturo Diaconale, portavoce della Lazio, torna a parlare tramite il suo profilo Facebook e chiarisce un concetto semplice: se si tornerà a giocare, i biancocelesti non aspetteranno che tutti i club siano pronti a riprendere gli allenamenti. Addebitando a Juventus, Inter, Milan e gli altri club che hanno giocatori all’estero oppure ai calciatori contagiati la colpa di non poter scendere in campo nello stesso giorno degli altri. Insomma, chi c’è c’è, chi no perde e chi se ne frega dei morti per coronavirus e della regolarità della competizione. “Parafrasando Giuseppe Gioacchino Belli che diceva di voler bene a Gregorio XVI perché quel Papa gli offriva l’occasione di parlarne male – esordisce Diaconale – debbo ammettere che sono molto affezionato a certi tifosi delle Juventus perché mi danno sempre il pretesto per imbastire un po’ di polemica intesa non come guerra senza quartiere, ma solo come un tranquillo confronto di idee”.
Medici ed esperti non solo fino ad oggi non sono stati in grado di dire quando si potrà riprendere a calcare i campi di gioco, ma al contempo non sanno ancora come ci si comporterà con i contagiati. Il coronavirus può avere conseguenze permanenti su cuore e polmoni e prima di ritornare ad a vita atletica normale, i vari Dybala Matuidi Rugani, i calciatori della Samp e della Fiorentina, avranno bisogno di più tempo per essere abili e arruolabili. Inoltre, pare si debbano sottoporre ad una nuova visita di idoneità sportiva, che dilaterà ancora di più i tempi. Meglio, a quanto pare di capire, per il portavoce della Lazio, così i biancocelesti sarebbero avvantaggiati.
“L’ultimo di questi pretesti riguarda, ovviamente, la ripresa degli allenamenti delle squadre in vista della conclusione del campionato che secondo i tifosi juventini dovrebbe far adottare al governo una decisione ispirata alla tesi che Luigi Einaudi proponeva a beneficio di tutti i cittadini, quella dell’eguaglianza dei punti di partenza. Ma che c’entra Einaudi con la ripresa degli allenamenti? C’entra – continua il portavoce del club di Lotito – perché la proposta dei tifosi juventini può essere sintetizzata nella formula dell’“uguaglianza dei punti di ripartenza”. Nel senso che a loro parere, poiché ci sono alcune squadre che hanno permesso ai propri giocatori di allontanarsi dall’Italia mettendosi nella condizione di dover essere sottoposti a quarantena prima di riprendere gli allenamenti che dovrebbero precedere la ripresa del campionato, la data di inizio di questi allenamenti dovrebbe essere fissata solo dopo il rientro di chi è all’estero e la fine della loro quarantena. Il tutto per non dare alcun vantaggio a chi ha preferito non dare permessi di espatrio nella previsione che presto o tardi si sarebbe ripreso a giocare e nella consapevolezza che i permessi avrebbero allungato a dismisura il tempo della ripartenza degli allenamenti e del campionato”.
La conclusione è ovvia: se si riprenderà a giocare con tutte le squadre allo stesso livello, la Lazio e gli altri club che non hanno avuto contagiati e giocatori partiti per l’estero, sarebbero penalizzati (sigh). “È lecito immaginare che a favorire questi permessi abbia pesato anche la convinzione che il campionato andava considerato ormai concluso? Ed è troppo auspicare che il governo non venga influenzato dalla pressione dei tifosi juventini per una “eguaglianza dei punti di ripartenza” che però rappresenterebbe una ingiusta penalizzazione per chi ha avuto un comportamento virtuoso ed un premio non giustificato per tutti gli altri? Buona Pasqua a tutti, soprattutto ai tifosi juventini che mi permettono di lanciare qualche polemica in nome e per conto di quelli laziali!“, conclude il post su Facebook di Diaconale. Ad oggi, lo ricordiamo, gli allenamenti sono fermi per decreto del governo, sentito il parere dei medici, non di certo per volere della Juventus.