Del Piero e il gioco d’azzardo: arriva l’ammissione di ‘colpevolezza’ | Sono 23 anni che va avanti così
Alex Del Piero ammette di essere vittima del gioco d’azzardo, da ben 23 anni investe il proprio denaro e ora arriva la comunicazione
Alex Del Piero è stato una delle ultime bandiere del calcio mondiale. La scelta di indossare per oltre 20 anni la maglia della Juventus lo ha reso uno dei giocatori più amati della gloriosa storia del club bianconero, tanto che il giorno del suo addio è stato tra i più dolorosi per un’intera generazione non solo di tifosi della Vecchia signora ma di appassionati dello sport.
Un legame indissolubile tanto da decidere di non andarsene dopo la retrocessione in B, scendendo di categoria un mese dopo essersi laureato campione del Mondo con la Nazionale italiana, una scelta di fedeltà che il popolo bianconero non dimenticherà mai.
E così ha guidato l’attacco della squadra nella lenta risalita ai vertici del calcio italiano ed europeo, culminata con il record di nove scudetti di fila conquistati nel decennio scorso e di cui Del Piero è stato in parte protagonista.
Tanti i momenti indimenticabili che ha regalato alla Juventus, tanto che si vocifera nelle ultime ore di un suo ritorno in chiave dirigenziale, con un ruolo che la curva gradirebbe, coerente con lo spirito che ha incarnato in campo.
Del Piero e il suo azzardo, un rapporto che prosegue da tempo
Del Piero si è presentato all’evento organizzato da Banca Generali a Padova e ha raccontato di investimenti che erano stati tenuti all’oscuro, tanto che si era affidato a un family office.
Le azioni in borsa sono interpretati da molti analisti sociologici (ad esempio Keynes) come un azzardo, in quanto frutto di variazioni fluttuanti e imprevedibili ma Del Piero non si è tirato indietro e da ben 23 anni ha deciso di entrare in quel mondo.
L’ammissione di Del Piero, i tifosi restano spiazzati
Questa la confessione dell’ex campione: “Nel 2001 ho scelto di avere delle azioni Juventus perché la ritenevo una cosa bella e le ho mantenute pur sapendo che all’epoca la quotazione sul mercato di una squadra di calcio era una cosa nuova”.
Una politica cauta la sua e quella della famiglia: “Noi veniamo da una famiglia che non aveva delle grandi possibilità e che ci ha insegnato il risparmio. E risparmiare è fatica. Quindi è un peccato buttarli via. Non siamo gente spregiudicata. Meglio accontentarsi di poco“.